(Flavia Pagliochini e Stefano Berti) In tempi di polemiche per i toast tagliati a due euro, la torta di compleanno portata da casa ma senza essere tagliata, servizio che il ristorante ha fatto pagare, di piattini di pasta per il bimbo fatti pagare come un coperto aggiuntivo e chi più ne ha e più ne metta, ad Assisi c’è il turismo mordi… senza fuggi, come lo ha ribattezzato un utente su Facebook, che si attovaglia ai giardinetti di Porta Nuova.
Quello colto da una residente della zona è infatti non lo scatto di un turista che si mangia un panino seduto all’ombra, ma di persone che da casa si sono portate tovaglie e piatti e bottiglie d’acqua e ovviamente cibo. E che, trovato un muretto e qualche albero per rinfrescarsi, si sono seduti per un pic-nic in allegria. Certo nessuno bacchetterà i turisti per questo attovagliamento, anche se da anni Assisi si domanda come comportarsi con questo tipo di turismo che pesa sulle casse comunali (si pensi solo ai rifiuti prodotti).
Non è infrequente, nei vicoli del centro storico, vedere persone che addentano panini nei più svariati posti, e poco importa che spesso siano porte di accesso alle abitazioni (mirabile dictu, ad Assisi ancora si ostina ad abitarci qualcuno), o – peggio ancora – zone di accesso ai più svariati monumenti. Ma se un panino morso in in un angolo di strada non ha ucciso nessuno, diverso è forse il caso di chi pensa che la città sia un ristorante a cielo aperto, con tanto di tovaglie e muretti fatti diventare tavole imbandite. Analoghi episodi si sono verificati anche in piazza del Comune, con la gente “spratata” sulle scale del tempio di Minerva o vicino l’ufficio turistico.
Già nel 2018 i residenti avevano segnalato il caso simile di turismo mordi… senza fuggi, nello specifico gruppo di turisti intento a consumare un pranzo in via San Rufino, in pieno centro storico sotto gli occhi incuriositi di passanti, residenti e visitatori. In quel caso i turisti si erano ‘accampati’ tra lo scalino di un’abitazione e la via appunto che conduce da Piazza del Comune al Duomo cittadino, davanti all’ingresso di un palazzo e non lontano da altre case, negozi, bar e… ristoranti. Con tanto di tovagliette “portatili”, cibo e bevande sono state consumate sotto al sole splendente.
E ora come allora giova ricordare che se mangiare per strada ad Assisi non è di per sé vietato, a volte, però, servirebbe un po’ di buon senso. Oltre al rispetto per un luogo che è patrimonio dell’umanità, e di tutti coloro che lo visitano e che ne hanno stima, e non solo del turismo mordi … senza fuggi.
(Aggiornamento delle 15: Ad Assisi sono tutti benvenuti (e ci mancherebbe altro), e l’articolo non significa che non si possa visitare Assisi senza spendere – anche considerato che chiese e monumenti sono quasi del tutto gratuiti – ma che si potrebbe visitarla essendo educati e che chi governa potrebbe ‘raddrizzare’ le storture prodotte dall’overtourism anche in termini di spazzatura. Il problema non è venire ad Assisi a gratis, ma pensare che Assisi sia una città fittizia dove tutto sia permesso, dove i bagni delle attività sono liberamente utilizzabili con buona pace di chi cerca di guadagnarci da vivere magari anche pagando uno stipendio a qualcuno, dove i residenti danno fastidio quando cercano di rientrare a casa e dove pure gli altri turisti danno fastidio perché le piazze più che un luogo di passaggio sono un luogo di bivacco. Anche considerando l’esistenza di un’ordinanza che dovrebbe proprio evitare certi eccessi).
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