Atto vandalico in Parte de Sopra: ignoti, nella notte tra sabato e domenica, hanno tirato una secchiata di vernice rossa sulla sede della porta. Immediato lo sdegno su Facebook dei partaioli della Nobilissima: fermo restando che gli atti di goliardia (non di vandalismo vero e proprio) sono all’ordine del giorno del Calendimaggio, e non da oggi, in molti hanno parlato di vandalismo bello e buono. Nel pomeriggio di domenica 8 aprile, una delegazione di partaioli della Magnifica si è recata (foto in evidenza) nella sede di viale Umberto I per aiutare i ‘rivali’ della Nobilissima a ripulire la porta del magazzino.
Nella mattinata le prime reazioni: il sindaco Stefania Proietti (la sede de Sopra di viale Umberto I è un magazzino comunale e la prima cittadina ha condannato l’atto vandalico), mentre il presidente dell’Ente Lanfranco Pecetta ha appoggiato la scelta di denunciare anticipata dai vertici della Nobilissima: “Non sappiamo chi sia stato – la premessa di Aleardo Pelacchi, Priore maggiore della Parte De Sopra – ma visto l’avvicinarsi della contesa e visto che gli animi di alcuni potrebbero scaldarsi troppo, d’accordo con l’Ente Calendimaggio e con la Parte de Sotto, abbiamo deciso che atti del genere non saranno tollerati da nessuna delle due Parti. Per questo, abbiamo provveduto a sporgere denuncia contro ignoti”. Solidale con gli avversari anche il Priore maggiore della Parte de Sotto, Massimiliano Della Vedova: “Se il fatto è stato commesso da un gruppo isolato interno alla nostra Parte – anticipa – faremo di tutto per scovare i responsabili che verranno espulsi con effetto immediato dalla Parte stessa”.
(Dopo la gallery, l’intervento di Mario Bellini)
Foto Facebook & Mauro Berti
Scritto l’8 aprile alle 10.40, aggiornamento delle 13.45, delle 17 e delle 18.45.
Sull’atto vandalico, riceviamo e pubblichiamo da Mario Bellini.
Quello che mi colpisce, di questa vicenda, non è tanto l’atto vogliamo dire incivile? che la Nobilissima ha subito, quanto le reazioni di sorpresa e certamente fuori misura che ci sono state. Chi vive o ha vissuto lo spirito del Calendimaggio, sa certamente che nel corso della sua lunga storia, ci sono stati fatti analoghi o addirittura più eclatanti di questo, senza tuttavia suscitare lo sconcerto che si manifesta oggi. Ruberie di materiale scenico, imbrattamenti vari, scorrerie nelle sedi avverse con furti di emblemi e bandiere, addirittura sequestri di persona con relativo riscatto. Tutto finiva a tarallucci e …vino nello spirito di quella che è la vera e purtroppo unica festa laica assisana. Nel caso specifico, dell’imbrattamento dello stemma, voglio solo far notare una cosa, che a mio avviso, è emblematica: se guardate con attenzione la foto che viene pubblicata, noterete che affianco allo stemma imbrattato, ve n’è un altro sempre di Parte in pietra e fissato al muro che ha o possiamo dire trasmette l’ufficialità del blasone ed è lì da moltissimi anni senza essere mai stato danneggiato o oltraggiato. Questo “nuovo” stemma dipinto in modo sfrontatamente visibile a dirla tutta è stata, secondo me, una sfida-provocazione che i mammoni hanno lanciato ai de sotto i quali l’hanno raccolta possiamo dire senza stile. Lasciamo perdere quindi denunce o querele varie perché è proprio questo spirito frutto di sfrontata goliardia e sana rivalità che differenzia il Calendimaggio dalle migliaia di rievocazioni storiche fini a se stesse sparse sulla nostra penisola.
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