Calendimaggio di Assisi, dopo le dichiarazioni del neo presidente Lanfranco Pecetta, arriva la replica (via Facebook, con uno status pubblico) del predecessore Paolo Scilipoti: se il primo, interpellato sullo stato di salute della Festa, ha parlato di uno stallo, per Scilipoti “l’affermazione sembra fuori luogo visto che, tra l’altro, in quest’ultimo triennio è stato modificato lo statuto con una riprogrammazione del Calendimaggio di Assisi, che resisteva da circa 60 anni, riassegnando alla Festa la sua identità (la musica), e sono stati inseriti, fra gli organi dell’Ente, le Associazioni con finalità similari, che potranno dare il loro apporto costruttivo, principalmente per le manifestazioni collaterali”.
Per quanto riguarda la convenzione sulla Rocca Maggiore, ” si è tentato in tutti i modi, per tre anni, di rifare la convenzione con il Consorzio Assisisì, anche con il contributo e la partecipazione di funzionari comunali, senza risultati. Vista la prossima scadenza della convenzione fra il Comune e Assisisì, l’Ente Calendimaggio di Assisi già ha presentato un progetto all’Ente Locale per l’utilizzo della Rocca… sugli aspetti realizzativi mi sorge più di un dubbio. Complessi sono i vari passaggi pratici, amministrativi, fiscali per un ente non commerciale e così organizzato”.
Altro punto di risposta, l’archivio del Calendimaggio di Assisi: “È – sostiene Scilipoti – un progetto ventennale mai realizzato per mancanza di risorse e di persone disponibili ad occuparsene (era stato fatto un tentativo all’inizio del mio mandato con la fondazione della Cassa di Risparmio di Perugia), non andato in porto”. Quanto ai contributi per Scilipoti nel 2016 sono stati 17.000, di cui già 7000 pervenuti. Inoltre, è stato pensato un tavolo con tutti i Presidenti delle manifestazioni storiche umbre, per un incontro con l’assessore regionale di riferimento, per verificare partecipazioni ed intendimenti”, mentre per la Comunicazione, “occorre una volta per tutte stabilire se il Calendimaggio di Assisi è la festa solo degli assisani o anche dei turisti. Certo risulta difficile pubblicizzare una festa e poi non farla vedere”. Infine, la Taverna: “Sicuro della riorganizzazione – conclude Scilipoti – vista la probabile ‘disponibilità’ degli ‘Amici Miei’”.
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