Riorganizzare e includere sono le linee guida del nuovo presidente dell’Ente Calendimaggio Lanfranco Pecetta, intervistato dal Corriere dell’Umbria e dalla Nazione: “Sono contento – premette – per le modalità della mia elezione, arrivata grazie ad un accordo tra le Parti nel giro di pochi giorni e non come in passato dopo mesi di discussioni e divisioni. Anche se – aggiunge Lanfranco Pecetta – so che proprio per questo grande consenso, anche le aspettative saranno alte. Ringrazio il sindaco Stefania Proietti che si è mossa in punta di piedi, siamo certi che ci sarti collaborazione senza ingerenze”.
Tra le prime idee e iniziative di Lanfranco Pecetta, la riorganizzazione dell’archivio del Calendimaggio, e la riattivazione della convenzione relativa alla Rocca Maggiore, ferma da due anni con relativa perdita di finanziamenti: “C’è bisogno di recuperare gli spazi espositivi, e di arricchire l’iniziativa: presenteremo una nostra proposta. Sicuramente, bisogna utilizzare la Rocca maggiore per spettacoli con la possibilità che produca risorse aggiuntiva per la festa”.
Per Lanfranco Pecetta, “Il Calendimaggio sta vivendo una fase di stallo e il rilancio passa attraverso una maggiore qualità all’interno della manifestazione. Bisognerà poi trovare nuove fonti di sostentamento: i contributi che abbiamo non possono essere sufficienti. Ritengo che con alcune manifestazioni alla Rocca maggiore, nel periodo estivo, il Calendimaggio potrebbe trovare nuove forme di finanziamento. È un’idea che mi piace e che intendo condividere con amministrazione e Parti. La Rocca potrebbe essere il luogo anche per riproporre scene di vita medievale che, magari, all’interno della festa finiscono per essere fruibili solo a pochi. Potrebbe essere importante anche per il turismo, ne parlerò nelle sedi opportune”.
Il nuovo presidente anticipa anche una riorganizzazione della taverna (dove vanno comprate delle attrezzature mancanti), della comunicazione (“Una volta il Calendimaggio di Assisi era argomento per i più importanti quotidiani nazionali”) e una revisione delle spese per il Calendimaggio: “La Regione ha dato 6.000 curo per il 2016 – spiega Lanfranco Pecetta – per il 2017 il finanziamento dovrebbe ridursi e indubbiamente il problema delle spese si pone: cercheremo di fare una revisione dei costi”.
Pecetta auspica poi la collaborazione con associazioni affini al Calendimaggio per far vivere la festa anche al di fuori di maggio e un maggiore coinvolgimento delle persone, “perché – dice – il Calendimaggio spesso è stato sottovalutato: ma per capirne il valore, basta pensare a quanti, grazie alla Festa, hanno fatto della loro passione un lavoro e come il Calendimaggio, anche d’inverno, sia un forte aggregatore sociale”. Più in generale, per Lanfranco Pecetta, “tutti devono ricordare che si tratta di una Festa, non di una guerra: va bene lo sfottò che è il sale della Festa, ma le scaramucce devono risolversi di fronte alla commissione, no alle risse da pollaio nell’Ente, che ha come compito principale quello di organizzare la Festa”.
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