Non si ferma la protesta dei commercianti di Assisi che, a nome dei colleghi dei centri storici d’Italia e dell’Umbria, chiedono certezze e ristori. L’Umbria rimarrà fino al 3 dicembre zona arancione, ma di misure economiche ad hoc, nazionali o regionali non vi è traccia. E così ad Assisi, città che da sola vale il 25% dell’economia regionale turistica, realtà oggi totalmente azzerata, dopo che già in estate i turisti sono stati molti meno del solito e del previsto, va in scena la terza settimana di protesta. (Continua dopo il video)
Dopo quella nella Piazza Inferiore di San Francesco e quella nella zona di Santa Margherita, i commercianti di Assisi protesteranno di nuovo per chiedere attenzione e ristori: appuntamento domani, sempre alle 17, in Piazza del Comune, sotto la Torre civica. #noidimenticati è sempre l’hashtag che accompagnerà la manifestazione degli imprenditori della città serafica vogliono rappresentare anche il malessere dei colleghi degli altri territori ad alta vocazione turistica dell’Umbria.
Nel centro storico di Assisi, secondo le stime di Confcommercio, ci sono circa 200 negozi e attività legati al turismo e in tutto il Comune di Assisi ci sono oltre 300 tra bar e ristoranti e pizzerie e attività alimentari varie, di cui 100 solo nel centro storico: realtà che lavorano col freno a mano tirato, se non sono chiuse. Secondo le stime della prima cittadina, Stefania Proietti, almeno duemila persone rischiano di restare senza lavoro. E intanto le associazioni assisane – Per Assisi: Ente Calendimaggio, Parte de Sopra, Parte de Sotto, Società Culturale Arnaldo Fortini, Pro loco Assisi, Lions Club Assisi, Rotary Club Assisi, Centro Volontariato Sociale Assisi, Sei di
Assisi se.. – e angelane – Pro loco, associazione Priori del Piatto di Sant’Antonio Abate, Ctf, Punto Rosa, Associazione amici Barbara Micarelli, Aido, Rubino, Se de j’Angeli se…, J’Angeli ‘800 e i Rioni Fornaci, Ponte Rosso e del Campo – lanciano un invito affinché gli acquisti del Black Friday e di Natale vengano fatti nei negozi sotto casa e non online. Le associazioni angelane a sostegno dell’economia locale, i nostri acquisti li facciamo sotto casa perché la città ha bisogno delle loro luci”, l’invito dell’iniziativa, che ha il patrocinio del Comune, di Confcommercio e di Confartigianato.
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