Sette riconoscimenti al personale del Commissariato di Assisi: il questore Francesco Messina ha consegnato le lodi al vicequestore aggiunto Francesca D. Di Luca, al sostituto commissario Arino Peltristo, all’ispettore in quiescenza Valter Stoppini, ai sovrintendenti Ernesto Falcinelli e Luca Locchi, agli assistenti capo Francesco Caponetto e Alessandro Nizi.
I fatti risalgono al 2014, quando gli agenti del Commissariato di Assisi avevano arrestato quelli che all’epoca erano stati definiti “coniugi-aguzzini”: L.X. all’epoca 30enne, e sua moglie L. Y., 25enne (ai domiciliari perché all’epoca aveva una bimba di pochi mesi), uniti nella vita e negli “affari”. I due, già denunciati ad Alessandria per aver tentato di mettere in piedi un sistema simile, gestivano ben 17 case del sesso “made in China”, dislocate tra Assisi, Bastia, Perugia e Corciano.
Secondo la ricostruzione degli agenti del Commissariato di Assisi, i due assoggettando le loro dipendenti: arrivate in Italia dietro il pagamento di 20.000 euro, le giovani erano costrette a prostituirsi senza alcuna alternativa possibile in quanto private del passaporto. Su un guadagno di 50 euro, i due lasciavano alle ragazze soltanto 15 euro che sarebbero dovuti servire alle stesse per riscattare il proprio passaporto prelevato al loro ingresso in Italia. Nel corso dell’operazione, tredici persone erano state denunciate per i reati di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione e favoreggiamento della permanenza illegale dello straniero nello Stato; 50 circa le persone identificate e sentite dalla polizia come persone informate sui fatti, perlopiù clienti; 8 le espulsioni di cittadini stranieri irregolari effettuate.
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