Ascoltare Mozart può aiutare chi soffre di epilessia a prevenire nuove crisi. A svelarlo è lo studio clinico“Effetti della musica sulla frequenza delle crisi in soggetti istituzionalizzati con disabilità intellettiva profonda ed epilessia farmacoresistente” dell’Istituto Serafico di Assisi, centro specializzato nella riabilitazione, cura ed educazione di bambini e ragazzi con gravi disabilità fisiche e cognitivo comportamentale, presentata oggi alla “6th Cambridge International Conference on Mental Health 2017”, a Cambridge.
Secondo la ricerca, illustrata dal Direttore Sanitario del centro assisano Sandro Elisei, l’ascolto indotto della Sonata K 448[1] di Mozart, avrebbe degli effetti benefici nel trattamento dell’epilessia. L’unità di ricerca del Serafico di Assisi, ha constatato che, nei soggetti affetti da epilessia farmacoresistente in aggiunta a una severa disabilità intellettiva, ascoltare la sonata di Mozart ridurrebbe il rischio di ricaduta. In 1 paziente su 2, la melodia del compositore austriaco, porterebbe a una riduzione di circa il 21% delle crisi epilettiche e, nel 10% dei casi si è assistito alla loro scomparsa. La musica inoltre porterebbe a un miglioramento delle abilità comunicative, verbali, motorie, emotive e sociali. Ecco perché si parla di “Effetto Mozart”.
La ricerca, condotta all’interno dell’Istituto Serafico di Assisi, ha coinvolto un gruppo di soggetti ospiti del centro. “La partecipazione allo studio clinico – spiega il DS S. Elisei – ha interessato persone affette da una particolare forma di epilessia resistente ai farmaci che hanno avuto almeno due crisi al mese nel semestre precedente l’inizio dell’indagine e con una grave disabilità cognitiva”. I pazienti sono stati divisi, in maniera del tutto casuale, in due gruppi (A e B): al primo gruppo è stata fatta ascoltare, per 30 minuti, la Sonata di Mozart, una volta al giorno per sei mesi mentre, l’altro gruppo fungeva da “gruppo di controllo”. Al termine del semestre, il procedimento è stato ripetuto invertendo i ruoli. Nel 50% della popolazione studiata, l’ascolto quotidiano della Sonata di Mozart K 448 ha ridotto significativamente la frequenza delle crisi epilettiche. Infatti, durante il periodo di trattamento, si è registrata una riduzione di quasi il 21% della frequenza e nel 10% dei casi la scomparsa delle manifestazioni epilettiche.
“Quando si parla di Effetto Mozart si intende la modalità attraverso cui ci possono essere dei cambiamenti nell’ambito dell’attività cerebrale interessate alle diverse forme dell’epilessia. -dichiara Sandro Elisei, psichiatra e direttore sanitario dell’Istituto Serafico di Assisi. Lo studio ha portato alla luce un altro aspetto: gli effetti benefici rilevati sui soggetti a seguito dell’ascolto della Sonata K 448 sono temporanei. Infatti, a distanza di qualche mese la frequenza delle crisi epilettiche è tornata ai numeri iniziali. Resta il fatto però che per avere effetti positivi a lunga durata è consigliabile “prescrivere” l’ascolto della Sonata K 448 a vita. “Lo studio che abbiamo realizzato è un importante contributo a sostegno dell’indicazione di far ascoltare la musica come terapia aggiuntiva nella gestione clinica dell’epilessia in soggetti con una disabilità profonda, soprattutto quando i trattamenti farmacologici standard non si dimostrano particolarmente efficaci – ha dichiarato S.Elisei.
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