Chiusura dell’Hotel Subasio, interviene anche il presidio Mario Francese di Libera Assisi: “Non deve rimanere un gesto isolato, se si vuole arginare il fenomeno mafioso nel nostro territorio”, il commento dell’associazione, che oltre a ricordare tutta la cronaca che ha visto protagonista lo storico hotel assisano, sostiene come “la recente pronuncia del Consiglio di Stato, dimostra la concretezza del rischio di infiltrazione mafiosa all’interno del territorio assisano, rischio che la società civile aveva ormai da tempo iniziato a percepire e talvolta a denunciare”.
“Per la prima volta – sostiene Libera Assisi nella nota – un’attività del territorio assisano è coinvolta in un provvedimento prefettizio in materia di antimafia ed è oggetto di una sentenza del Tar sullo stesso tema: peraltro, va sottolineato come la stessa Prefettura di Perugia abbia deciso di costituirsi ‘ad opponendum’ in occasione del dibattimento del Tar. Questi fatti – si legge – devono porsi come un segnale che attiri l’attenzione sullo stato e la salute dei numerosi esercizi commerciali del territorio, a partire da quelli presenti all’interno del centro storico. Questi ultimi, dati i grandi numeri portati dal turismo, sono naturalmente ‘prede appetibili’ per soggetti riconducibili a vari tipi di criminalità organizzata, che qui intendono attuare operazioni di riciclaggio e reinvestimento”.
Il Presidio Mario Francese di Libera Assisi, “costituitosi come espressione delle parti sociali che si trovano coinvolte – come ‘corpi intermedi’ – tra le attività della criminalità organizzata e i provvedimenti che amministrazione e istituzioni prendono contro di essa, invita pertanto il Comune, in accordo con la Camera di commercio, a un attento monitoraggio delle attività commerciali e al controllo delle licenze rilasciate, ponendo l’attenzione sulle situazioni di frequenti cambi di gestione, sulla presenza di numerosi esercizi riconducibili a una stessa proprietà e sulle alterazioni del mercato immobiliare con particolare riferimento a quello destinato alle attività commerciali”.
“L’immediato impegno assunto sul tema dalla nuova amministrazione comunale, che si è detta intenzionata a istituire un tavolo di confronto e coordinamento tra istituzioni (Comune, forze dell’ordine, Prefettura…) e società civile (parti sociali, cittadini, associazioni di categoria…) e ad aderire ad Avviso Pubblico, associazione di Enti Locali e Regioni nata come supporto alle Pubbliche Amministrazioni per il contrasto attivo a mafie e corruzione, rappresenta- per Libera Assisi – un cambiamento di atteggiamento rispetto alle precedenti amministrazioni sul tema della legalità. Un segnale positivo, che non dovrà però rimanere un gesto isolato”.
“Il Presidio di Libera Assisi – conclude la nota – si impegnerà affinché si prosegua in questa direzione. Una comunità, ciascuno con la propria dose di responsabilità, deve dotarsi di “anticorpi” ben prima che si renda necessaria l’attività dell’organo giudiziario: veglieremo – concludono dal presidio – perché ad Assisi si sottoscrivano protocolli e si seguano buone prassi che facciano proseguire l’amministrazione sulla strada tracciata da questo primo provvedimento”.
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