I cani San Bernardo fanno litigare due allevatori: succede nell’assisano, come riporta il Corriere dell’Umbria, con il “vibrante scontro” che finisce in in tribunale, un procedimento che ha portato a una costituzione di parte civile con tanto di richiesta di risarcimento di quasi 10mila euro per lesioni colpose.
Il primo appassionato, in diverse occasioni (gare cinofile), mostra con orgoglio i suoi San Bernardo “made in Usa”, che reputa superiori a tutti gli altri. Non è dello stesso avviso il secondo protagonista della vicenda, esponente di un circolo che da sempre alleva i San Bernardo “italiani” e anch’egli pronto a ritenere, attraverso convegni, che l’esemplare migliore è proprio il suo.
La sfida tra i due allevatori di San Bernardo si fa nel tempo rovente: a far traboccare il vaso, un convegno in Germania, quando l’allevatore “italiano”, nell’esporre le sue convinzioni fa circolare le foto del cane “rivale”, con un confronto tale da far emergere “la sua razza inferiore”, scatenando la rabbia dell’allevatore ‘americano’ che viene pure a sapere che il suo San Bernardo screditato appare in un sito specializzato, nel quale viene definito “non conforme allo standard”.
Parte così una denuncia e la seguente promessa dell’altro allevatore di togliere “immediatamente
quelle foto denigratorie”: ma quando questo non succede, durante una mostra specializzata per razze canine, i due contendenti si ritrovano a stretto contatto e il proprietario del San Bernardo “italiano” (insieme ad un altro amico) colpisce con un pugno quello del cane “americano”, procurando allo stesso contusioni al labbro giudicate guaribili in pochi giorni (da qui l’accusa di lesioni personali). La storia è finita dal giudice di pace Donatella Liguori. Nuovo round ad aprile.
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