Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ad Assisi, per ricordare le vittime del sisma e ringraziare gli uomini e le donne della Protezione Civile che lavorarono al terremoto del 1997 e in quello del 2016.
Dopo il saluto ‘silenzioso’ – si è solo intrattenuto con i parenti delle vittime – Mattarella ad Assisi ha sottolineato come “Occorre un impegno generale per la prevenzione. Una specie di patto nazionale”. Nel corso dell’incontro con il sistema di protezione civile e con i volontari impegnati nel dopo terremoto, il capo dello Stato ha parlato di “Un patto per la prevenzione che superando differenze politiche e contrapposizioni impegni l’intero Paese nella prevenzione che ridurrebbe di gran lunga rischi e pericoli di eventi naturali drammatici e consentirebbe di incanalare nella normalità della vita del nostro Paese quella solidarietà che emerge con tanta forza, passione ed efficacia in occasioni drammatiche”. Mattarella ad Assisi ha omaggiato la Protezione Civile perché “In questo ripetersi di terremoti è emersa l’efficienza del nostro sistema di protezione civile. Un sistema che raccoglie e coordina – ha detto ancora Mattarella – presenze, iniziative, e attività. All’inizio ha dovuto registrare compiti e iniziative ma la prova fornita sempre, in particolare in questi ultimi terremoti è stata di grande efficienza e dedizione”. “Di fronte ai protagonisti del soccorso, dell’aiuto, del sostegno e della ricostruzione il primo pensiero è alle vittime del terremoto di 20 anni fa, alle sofferenze che crolli e distruzione hanno comportato in tante persone. Rivolgo un grazie molto grande – ha concluso Mattarella – a coloro che sono impegnati nel soccorso, nell’aiuto, nel sostegno alle popolazioni colpite”. (Continua dopo il video)
“Oggi, con Lei – il saluto della Presidente della Regione Catiuscia Marini a Mattarella ad Assisi – vogliamo ringraziare in modo particolare gli uomini e le donne di allora e quelli di oggi che nelle prime ore, settimane e mesi (che sono i momenti più terribili fatti di smarrimento, paura, ansia per il futuro) sono stati accanto a noi, alla nostra gente, in particolare alle persone più fragili che sono i bambini, gli anziani, i disabili, che hanno affiancato le persone e le istituzioni territoriali con competenza, capacità tecnica, professionalità, ma anche umanità e sentimento fondamentale a trasmettere fiducia alla popolazione colpita. Queste persone rappresentano il Paese migliore e ci ha fatto sentire Italiani nella solidarietà”.
“Nel 1997 Assisi fu colpita al cuore. Nella Basilica di San Francesco che per noi, cittadini di Assisi, e per il mondo intero è faro ed emblema della fede, abbiamo sentito la paura, abbiamo visto il buio, e soprattutto abbiamo perso amici carissimi. Proprio in quei momenti in cui tutto sembrava crollare – il discorso del sindaco di Assisi Stefania Proietti in saluto del presidente Mattarella ad Assisi (qui il discorso integrale) – fu determinante la solidarietà: qui è stata scritta una delle più belle pagine di solidarietà nel nostro Paese. Il servizio nazionale della Protezione Civile, le forze dell’ordine, i Vigili del Fuoco e volontari da tutta Italia, dalle Caritas, dalle associazioni, dal servizio civile, accorsero nelle nostre case, ci sostennero nelle tendopoli e nei campi container, iniziarono a operare per la salvaguardia del patrimonio artistico e culturale. I segni di quella solidarietà sono ancora tangibili, nelle opere e nelle relazioni umane che non si sono mai interrotte con questi angeli dell’emergenza”.
“Confido in una sinergia tra enti pubblici e privati per una corretta e veloce ricostruzione”, l’auspicio del vescovo della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, monsignor Domenico Sorrentino, riferito al sisma che lo scorso anno ha colpito l’Umbria e altre regioni limitrofe. L’augurio è stato espresso dal presule a margine della visita di Mattarella ad Assisi. Il vescovo Sorrentino ha accolto il presidente Mattarella unitamente al custode del Sacro Convento, padre Mauro Gambetti, al sindaco di Assisi, Stefania Proietti, al presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini e al presidente della Provincia Nando Mismetti annunciandogli anche la recente erezione del Santuario della Spogliazione e con l’occasione invitandolo a visitarlo. “Non ero presente nel 1997 quando c’è stato il forte sisma – ha detto ancora – ma in questi anni ho sentito quanto è viva questa ferita soprattutto nel ricordo di quelle vittime che persero la vita. Abbiamo bisogno – ha proseguito – di assicurare il nostro territorio e assicurare alla gente un futuro sereno. L’anno scorso un altro terremoto ha toccato l’Umbria insieme ad altre regioni. Dobbiamo rimboccarci le maniche perché alle popolazioni interessate sia data una speranza concreta ed effettiva. Sotto lo sguardo di San Francesco – ha poi concluso – veniamo oggi a rinnovare il nostro impegno e ad attingere la forza per andare avanti nella solidarietà, fratellanza e pace”.
Ma la visita del presidente Mattarella ad Assisi non è stata solo ricordo del sisma del ’97: una delegazione di lavoratori Perugina, composta da Roberta Gaggia, David Regni e Agnese Meschini (con loro anche il segretario della Cgil di Perugia, Filippo Ciavaglia) ha fatto avere al Capo dello Stato per tramite del prefetto di Perugia, Raffaele Cannizzaro, una scatola dei famosi cioccolatini prodotti nello stabilimento di San Sisto, insieme ad una lettera che illustra la situazione della fabbrica e le grandi preoccupazioni dei lavoratori, sotto la minaccia di 364 licenziamenti da parte della multinazionale Nestlé. “Abbiamo portato i nostri Baci al Presidente Mattarella – scrivonoin una nota alcuni delegati dei lavoratori Perugina – per ringraziarlo della sua costante attenzione al mondo del lavoro, ma questa volta il messaggio contenuto nei cioccolatini non è una frase d’amore, ma piuttosto un grido d’allarme e una richiesta di aiuto: difendiamo il lavoro, difendiamo la Perugina”.
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