(Flavia Pagliochini) Svolta nelle indagini per la morte di Davide Piampiano, il giovane 24enne di Assisi tragicamente deceduto in un incidente di caccia all’interno del Parco del Monte Subasio, in località Fosso delle Carceri, durante una battuta di caccia al cinghiale. A incastrare l’uomo, un 57enne residente ad Assisi, amico di famiglia della vittima e della stessa vittima, i video della GoPro con cui proprio il 24enne documentava la sua passione per la caccia.
Nel pomeriggio di oggi, 27 gennaio 2023, i Carabinieri della Compagnia di Assisi guidati dal capitano Vittorio Jervolino hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Perugia nei confronti di un uomo, residente ad Assisi, individuato quale presunto responsabile dell’omicidio di Davide Piampiano.
Nei confronti del soggetto indicato il Giudice delle indagini preliminari ha ritenuto, conformemente alla richiesta dell’Ufficio, sussistenti gravi indizi di colpevolezza per il reato di omicidio volontario con dolo eventuale. Da una prima ricostruzione sulla morte di Davide Piampiano, basata sulle dichiarazioni rese da parte dei vari testimoni, era, invece, emerso che il giovane si trovava a caccia con un altro amico e che un terzo cacciatore, non impegnato con loro nella battuta ma residente in quella località, aveva trovato Davide in fin di vita dopo aver udito in lontananza uno sparo ed essersi avvicinato per verificare se i due fossero riusciti ad abbattere un cinghiale.
Già, però, in sede di autopsia emersi numerosi dubbi sull’ipotesi che il colpo fosse stato esploso accidentalmente dallo stesso Piampiano, poiché sembrava da escludersi che esso potesse essere partito a bruciapelo, portando quindi gli inquirenti a svolgere accertamenti più approfonditi. Le indagini molto approfondite e scrupolose dei carabinieri, svolte sotto la direzione della Procura di Perugia hanno poi consentito la svolta e quindi di ricostruire una dinamica ben diversa dei fatti. Sul luogo dell’incidente i Carabinieri hanno sequestrato, oltre ai telefoni, alle armi e agli indumenti dei presenti, anche una GoPro (sostanzialmente una microtelecamera) che il Piampiano utilizzava per pubblicare suoi contenuti sui Social.
I filmati in essa contenuti all’interno, particolarmente crudi e drammatici, hanno permesso di stabilire che il colpo fatale certamente non è stato esploso dal fucile del Piampiano a seguito di una caduta, ma da quello di un terzo presumibilmente anche lui nella battuta di caccia.
Lo stesso, accortosi di quanto accaduto, avrebbe secondo quanto si comprende dal filmato poi cercato di depistare le indagini alterando lo stato dei luoghi, scaricando l’arma del Piampiano, disfacendosi del proprio fucile e della propria giacca da caccia e soprattutto omettendo di chiamare tempestivamente i soccorsi, avvisati solo dopo vari minuti da un altro giovane che si trovava a caccia e che nel frattempo era sopraggiunto.
Tale comportamento omissivo ha consentito di ipotizzare a carico dell’autore dello sparo l’ipotesi dolosa di omicidio, avendo egli con la sua scelta di non chiamare immediatamente i soccorsi accertato il rischio che il soggetto colpito potesse morire. L’uomo è stato, come detto, tratto in arresto dai Carabinieri, che al termine delle formalità lo hanno condotto alla casa circondariale “Capanne” di Perugia.
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