La città di Assisi esprime cordoglio per la morte di Shimon Peres, cittadino onorario della città serafica dal 1 maggio 2013. “Un’importante personalità mondiale, un grande ‘Uomo di Pace’, che ha lavorato per la costruzione di percorsi di dialogo e convivenza tra i cittadini israeliani e palestinesi senza mai abbandonare la speranza”, il commento del sindaco Stefania Proietti che insieme tutta l’amministrazione comunale di Assisi partecipa con sincero cordoglio al lutto del mondo intero.
Proietti – che incontrò Shimon Peres proprio in occasione della cittadinanza onoraria – ricorda tra l’altro come nel 2015 fu selezionata e invitata dal Governo Israeliano in visita ufficiale come “Future European Leader” per la promozione del dialogo fra Europa e Israele negli ambiti “Economia e innovazione”: “È stato – dice oggi il sindaco – un importante momento della mia carriera, un passo significativo della mia vita, che ha rappresentato l’inizio di un forte legame con la Terra Santa che dura ancora oggi. Ci impegneremo a promuovere attivamente il dialogo tra Israele e Palestina – conclude Proietti – mettendo fin da ora a disposizione la Città di San Francesco, così legato ad entrambi questi popoli, come luogo di incontro per la costruzione di nuovi percorsi di pace”.
“Personaggi come il leader israeliano Shimon Peres ci insegnano che è sempre opportuno provare a fare un passo in avanti verso il dialogo, piuttosto che rimanere inermi o fermi sulle proprie posizioni – aggiunge Simone Pettirossi, assessore con deleghe alla Cooperazione internazionale e Assisi Città della Pace, auspicando anche una convinta partecipazione alla Marcia della Pace, in scena il prossimo 9 ottobre – Non basta infatti essere annunciatori di pace, ma è necessario metterci mani, cuore e testa per costruirla davvero, perché superare anni di divisioni, odi, violenze non è per nulla facile e richiede determinazione e pragmatismo. Il primo passo è quello, innanzitutto, di riconoscere all’altra parte il ruolo di interlocutore. La strada per la pace ovviamente è lunga e spesso costellata di piccoli o grandi fallimenti, perché non sempre si riesce a raggiungere fino in fondo l’obiettivo che ci si prefigge, ma questo – conclude l’assessore – non rende l’impegno inutile, semmai ancor più necessario”.
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