Palazzo Vallemani sarà interessato da un progetto di restauro e riqualificazione grazie anche al finanziamento di 3 milioni e mezzo assegnato dal ministero dell’Interno nell’ambito Next Generation Eu per la rigenerazione urbana, in particolare per la riduzione dei fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale e per il miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale.
Il progetto complessivo intende rendere la dimora barocca in via San Francesco che ospita la Pinacoteca Comunale, e i suoi giardini: una città nella città, insomma, con un nuovo e attraente polo culturale. Per il restauro e la riqualificazione di Palazzo Vallemani – si legge in una nota della giunta – l’amministrazione ha previsto di stanziare uno specifico intervento di un milione e 100 mila euro proveniente dalle risorse relative agli eventi sismici del 1997. Con il finanziamento del Viminale si potrà procedere con l’iter burocratico e quindi prevedere in tempi brevi all’assegnazione e all’inizio dei lavori.
Palazzo Vallemani era anche rientrato nei fondi del progetto “Tre passi nella cultura di Assisi” inerente la valorizzazione di tre importanti contenitori culturali: oltre a Vallemani, anche il Teatro Metastasio (quando sarà riaperto sarà in grado di ospitare 235 spettatori in platea – cui si sommeranno 3 posti per spettatori diversamente abili – e 112 posti in galleria per un totale di 350 posti a sedere), e la Rocca Maggiore (interessata da un progetto di riqualificazione che si concluderà dopo l’estate; gli interventi, per un costo totale di almeno 3 milioni di euro, riguarderanno operazioni di restauro e consolidamento, in particolare si tratterà all’inizio di lavori sulla torre ottagonale con la sistemazione della nuova scala, l’installazione dell’impianto antifulmini, poi si passerà ai ballatoi e al cassero e quindi alla riqualificazione dell’esterno).
Il progetto di riqualificazione di Palazzo Vallemani, finanziato con i fondi del POR FESR 2014 – 2020, era stato presentato nel 2017: “Ci permetterà di riqualificare e ripensare – aveva detto all’epoca la prima cittadina – contenitori culturali storicamente importanti per la città in chiave innovativa, dinamica, capace di fare da attrattore non solo per le persone del nostro territorio, ma anche per il rilancio del turismo in una ottica di rete regionale. Questo anche con l’obiettivo di una ripresa del flussi turistici che sarà così incoraggiata”. Ora finalmente, a cinque anni da quell’annuncio, a breve l’inizio dei lavori.
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