Un cluster a Pieve di Soligo (Treviso) composto attualmente da 92 persone, di cui 24 positivi, 3 casi sospetti e 65 contatti stretti, è stato individuato dal Dipartimento di Prevenzione dell’ Ulss 2, in relazione al monitoraggio Covid-19. Il cluster – riporta l’Agenzia Ansa – è correlato ad un viaggio ad Assisi effettuato la scorsa settimana. Buona parte delle persone hanno viaggiato a bordo di due pullman, sedici quelle che hanno raggiunto l’ Umbria con auto propria.
Il caso indice, da cui avrebbe avuto origine il cluster di positivi nel trevigiano, è ricoverato in Terapia Intensiva. Secondo Fanpage.it, che cita il Tgr del Veneto, nel gruppo erano presenti numerosi non vaccinati. A breve è attesa una presa di posizione dell’amministrazione comunale: proprio per accogliere i turisti in maggiore sicurezza, dal 18 dicembre 2021 sarà obbligatorio portare la mascherina all’aperto in tutto il centro storico di Assisi.
In merito alla notizia diffusa dalle agenzie relativa al cluster di 92 pellegrini che avrebbero contratto il Covid dopo un viaggio ad Assisi, il sindaco Stefania Proietti dichiara che “il gruppo non si trova in città e di sicuro i pellegrini non possono aver preso il virus ad Assisi perché non risulta alcuna rilevazione o tracciamento da parte del Dipartimento di prevenzione dell’Asl1 dell’Umbria con cui siamo costantemente in contatto. È molto più probabile che il virus sia stato contratto durante il viaggio o in altri luoghi. Pur partecipando alla preoccupazione di tutte le persone che si trovano in questi giorni a combattere contro il Covid, pare scorretto e strumentale tirare in ballo il nome di Assisi come se fosse un posto insidioso e pericoloso per il contagio della pandemia”.
Secondo il Gazzettino, L’uomo ricoverato in terapia intensiva (aveva ricevuto una sola dose di vaccino) si è rivelato come il più grave nel cluster di 92 soggetti positivi al Covid individuati dopo il rientro dal viaggio ad Assisi a bordo di due pullman. Lo ha precisato il direttore generale dell’azienda sanitaria Ulss n.2 di Treviso, Francesco Benazzi, aggiungendo che il soggetto, ritenuto la presunta origine del contagio, non era aggregato alla comitiva di pellegrini perché già con sintomi di malessere.
Tra i partecipanti vi sarebbe anche il parroco organizzatore del viaggio, alla guida di una comunità di una frazione di Conegliano (Treviso). Le persone iscritte, tutte adulte, secondo la Ulss 2 «vaccinate e non», sono in quarantena. In isolamento sono anche i 64 contatti stretti, ossia congiunti dei 24 positivi e dei tre casi sospetti, mentre si attende l’esito dei test sui gitanti rimanenti.
“Da mesi raccomandiamo i cittadini e i turisti – ha aggiunto il sindaco nella sua nota sui positivi trevigiani – di attenersi alle misure di sicurezza, da mesi invitiamo tutti a sottoporsi al vaccino, e in tutte le occasioni in cui si possono verificare afflussi di persone adottiamo regole ferree come di recente l’obbligo delle mascherine anche all’aperto per tutto il periodo delle festività natalizie. Assisi è una città sicura, accogliente e respingiamo qualsiasi attacco che possa danneggiare la nostra immagine”.
Foto di Mat Napo | Unsplash
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