“Agire con immediatezza per il ripristino delle scale mobili di Porta Nuova in quanto la risoluzione di questo problema, diventato oramai atavico, non può più essere rinviato…”. Lo chiede Stelvio Gauzzi, segretario di Confartigianato Imprese Perugia – sollecitato in queste settimane da molte imprese del territorio e non solo del Centro Storico.
“Troppo tempo è passato – continua Gauzzi – senza che le sollecitazioni delle imprese ricevessero la giusta attenzione ed una risposta certa sui tempi di sistemazione e ripristino delle scale mobili di Porta Nuova. Avendo letto con attenzione la Convenzione tra il Comune e la Società di gestione dell’infrastruttura, trovo strano, ad un anno dall’inizio di questa pandemia che sta flagellando il nostro sistema socio economico, nessuno si sia ancora mosso con azioni di responsabilità verso coloro che dovevano garantire la manutenzione ordinaria e straordinaria. Speriamo che, quanto prima, il Comune, oltre ai proclami di questi giorni, agisca con immediatezza per il bene delle tante imprese del piccolo commercio, dell’artigianato ed ovviamente del turismo che “vivono il centro storico”, in modo di farsi trovare pronti per quando questo dramma verrà superato.”
“E a proposito di turismo – prosegue il Segretario Gauzzi – che rappresenta indiscutibilmente il core business del territorio, riteniamo giusto sottolineare che, a nostro avviso, oltre al turismo religioso (quello che noi chiamiamo del mordi e fuggi) occorrerà alzare il livello delle proposte per accogliere un turismo più ‘ricco’, più consapevole delle qualità intrinseche del territorio, valorizzando le peculiarità lasciate dalla storia, dall’ambiente circostante, dalla riscoperta delle tradizioni locali e delle produzioni artistiche artigianali ed enogastronomiche.” “Ci aspettiamo dalla politica locale – conclude Gauzzi – un cambio di passo necessario per ridare respiro e fiducia a tante famiglie che vivono “attraverso” il turismo, ricordando che esistono già infrastrutture capaci di attrarre appassionati amanti della vita all’aria aperta (i vari cammini che attraversano i nostri territori o il sentiero bike che da Assisi arriva a Spoleto, o progetti in discussione o in una prima fase di realizzazione, come la fascia Olivata tra Assisi e Spoleto.”
Sul tema delle scale mobili di Porta Nuova che “rimangono immobili” interviene anche la portavoce dei Democratici e popolari per Assisi Claudia Travicelli. “Succede in un parcheggio che ha un significativo numero di stalli per autobus, automobili e camper, utilizzato non solo dai turisti ma anche dai cittadini”. L’ex consigliere ed ex assessore ricorda che “La chiusura delle scale mobili è avvenuta per il naturale fine vita trentennale che impone la legislazione in materia, salvo proroghe annuali a seguito di straordinarie manutenzioni, spesso impossibili da realizzare in quanto dopo trent’anni i pezzi di ricambio sono introvabili e le tecnologie sono cambiate. Però … ad Assisi non è che il fine vita a chi amministra o prova a farlo sia arrivato inaspettato, come la pandemia di Covid-19, il tutto era ben noto dal 1987, anno di avvio delle scale, la scadenza prevista sarebbe stata per l’anno 2016. Nel tempo furono eseguiti alcuni lavori di manutenzione, fino a quando nell’autunno 2019 … è arrivata dalla sera alla mattina la chiusura definitiva”.
Travicelli lamenta lo scarica-barile tra Saba e giunta, e come già i firmatari della petizione chiede certezza sui fondi, dimezzati da 800.000 a 400.000 euro. “Quanto sta accadendo ci lascia però perplessi. Vogliamo aggiungere che indipendentemente da come andrà a finire l’addebito delle responsabilità, l’area circostante del nuovo parcheggio presentava non poche problematiche, nei pressi delle scale mobili e nella stessa, la grave mancanza di dispositivi per la risalita a norma della Legge 13/89 (l’abbattimento delle barriere architettoniche), che al momento della approvazione del progetto delle scale e la sua realizzazione, forse già partita zoppa (una sola rampa) , tale legge non era in vigore??? Quindi anche come molte guide turistiche e molti altri soggetti hanno più volte avuto modo di commentare, il disservizio era evidente da anni e nulla è arrivato inaspettato … anzi. Potremo parlare pure dei bagni, che oltre ad essere pochi non hanno mai avuto orari concordanti con l’apertura del parcheggio”.
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