Con un finto alert sulle applicazioni internet banking hanno truffato una cittadina cannarese di quasi 3.000 euro: a rintracciarli e denunciarli i carabinieri della stazione di Cannara per truffa aggravata in concorso.
La tecnica è sempre la stessa: i truffatori inviano “alert” sulle applicazioni internet banking, prospettando all’ignara vittima la presenza di operazioni e accessi sospetti nel proprio conto corrente ed inoltre con chiamate telefoniche si spacciano per operatori postali. Le vittime entrano nel panico e seguono
alla lettera le istruzioni telefoniche, accorgendosi solo in seguito di essere state vittime di una truffa.
Nello specifico la donna è stata contattata da due persone – poi identificate in un un 36enne di origini campane e una 59enne di origini marchigiane, entrambi residenti nella Provincia di Fermo e denunciati per truffa aggravata in concorso – che prima le hanno mandato messaggi che la avvisavano di
accessi abusivi sul proprio conto corrente postale e successivamente le hanno telefonato fingendosi operatori postali. In questo caso le hanno spiegato che sul suo conto corrente vi erano delle operazioni sospette e pertanto la invitavano a recarsi presso uno sportello Postamat al fine di effettuare una
procedura che avrebbe bloccato le transazioni e messo al sicuro il saldo.
La vittima ha seguito in parola le operazioni dettate al telefono, ma soltanto al termine della telefonata ha capito di essere stata vittima di una truffa in quanto aveva appena compiuto una operazione di “postagiro” per l’importo di 2.940 euro. I carabinieri della stazione di Cannara, una volta acquisita la denuncia, hanno subito contattato l’Ufficio Accertamenti Giudiziari di Poste Italiane per verificare l’intestatario del conto che aveva ricevuto la transazione, nel frattempo trasferita con ulteriore ricarica ad altra Postepay. Nonostante la tempestività dell’intervento, il 36enne e la 59enne sono riusciti a riscuotere ricevuta indebitamente; ma le indagini dei carabinieri ne hanno permesso la denuncia alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Spoleto per truffa aggravata in concorso.
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