Visita speciale ad Assisi per Simeone II di Sassonia-Coburgo-Gotha, già Re dei Bulgari, e Primo Ministro della Bulgaria dal 2001 al 2005, accompagnato dalla moglie Margarita e dagli ambasciatori presso la Santa Sede e presso il Quirinale. Alle 11 ha partecipato alla messa nella Basilica Inferiore di San Francesco, poi la visita nel palazzo Comunale dove è stato ricevuto dal sindaco Stefania Proietti. Qui ha firmato il registro d’onore e si è affacciato dalla finestra dove la madre, la regina Giovanna di Savoia insieme al re Boris III di Bulgaria salutò la cittadinanza il giorno delle nozze il 25 aprile 1930 che furono officiate dall’allora podestà Arnaldo Fortini con rito civile e poi nella Basilica di San Francesco con rito religioso.
Il sindaco Stefania Proietti ha omaggiato l’ex re Simeone II di Sassonia-Coburgo-Gotha, che ha visitato Assisi già nel 2017, di un ramoscello di olivo rivestito in argento puro che rappresenta il messaggio di pace diffuso nel mondo da Assisi e di una spilla raffigurante lo stemma della Città. Nell’ufficio del sindaco, che era quello del podestà Fortini, Simeone II ha potuto rivedere il quadro che il Senato del Regno d’Italia donò ai genitori il giorno delle nozze e lui insieme alla sorella, principessa reale Maria Luisa, decisero di regalare alla Città di Assisi nel primo anniversario della scomparsa della Regina. Il dipinto, di Giovanni Di Paolo risalente al 1400, rappresenta San Francesco che riceve le stimmate.
Subito dopo l’incontro in Comune, Sua Maestà si è recato al cimitero per visitare la tomba della madre in occasione del ventennale della morte. Infatti la regina di Bulgaria è morta a Estoril il 26 febbraio 2000 e volle essere sepolta in Italia, nel cimitero comunale di Assisi, perché devotissima a San Francesco e terziaria francescana. (Continua dopo la foto)
Il giorno prima, martedì 25 febbraio, il sindaco Proietti ha invece ricevuto l’Associazione Italia-Tibet che ha donato alla città di Assisi la bandiera del “paese delle nevi”, spiegando il significato dei sei raggi rossi che attraversano il cielo blu, simbolo delle sei tribù che diedero origine al popolo del Tibet. Il referente per l’Umbria, Pier Francesco Quaglietti, ha portato i saluti del presidente nazionale Claudio Cardelli, ricordando al sindaco di Assisi il lavoro svolto dall’Associazione per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla violazione dei diritti umani in Tibet da circa settant’anni.
Per fare questo sono state organizzate mostre, convegni, rassegne cinematografiche e Festival del Tibet. Assisi ha ospitato il Dalai Lama e questo, ha scritto Claudio Cardelli nella lettera indirizzata al sindaco, rafforza lo spirito di fratellanza con la città di San Francesco. Proietti ha ringraziato l’Associazione Italia-Tibet per la visita e per il dono della bandiera, evidenziando come l’amministrazione sia particolarmente attenta al rispetto dei diritti umani, inalienabili per ogni essere umano in qualsiasi parte del mondo. Il sindaco ha ricordato quanto fatto dall’amministrazione in questo campo, confermando la disponibilità a ulteriori incontri e a iniziative di pace effettuate congiuntamente.
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