Assisi, “una delle capitali spirituali del mondo”, aderisce alla strategia rifiuti zero. Ne dà notizia il fondatore Rossano Ercolini: “Ora i comuni italiani RZ sono 321 e rappresentano ben 7 milioni e trecentomila abitanti! La sindaca Stefania Proietti l’aveva promesso ed ora Assisi, comune patrimonio Unesco e città di San Francesco è parte integrante dei comuni Rifiuti Zero italiani che nonostante la crisi sanitaria hanno continuato ad ingrossare la lista dei comuni aderenti al “protocollo rifiuti zero”.
Strategia Rifiuti Zero si propone di riprogettare la vita ciclica delle risorse in modo tale da riutilizzare tutti i prodotti, facendo tendere la quantità di rifiuti da conferire in discarica allo zero, contrapponendosi alle pratiche che prevedono necessariamente un processo di incenerimento o discarica. Il processo assomiglia al riutilizzo delle risorse fatto dalla natura. Tra i suoi maggior teorizzatori vi è il prof. Paul Connett, docente della St. Lawrence University (Canton). Schematicamente è possibile riassumere la strategia Rifiuti Zero in tre punti: eliminare l’incenerimento dei rifiuti e strutturare un sistema di raccolta che aumenti la quantità di materiale differenziabile ed ottimizzi la qualità del materiale da riciclare, diminuendo contestualmente la quantità di rifiuti prodotti; incentivare il riuso del materiale riciclato, la riparazione di oggetti e operare scelte di vita che diminuiscano la percentuale di scarti (es. uso di prodotti alla spina); sostenere la progettazione e la produzione di prodotti totalmente riciclabili, riutilizzabili e riparabili.
Per Ercolini, che ringrazia “personalmente” il sindaco Proietti, “Il comune di Assisi aderisce a Rifiuti Zero anticipando l’obiettivo di raggiungimento dal 2027 al 2024 potendo contare su una percentuale di raccolta differenziata che supera già il 70%. L’adesione di Assisi non solo assume un valore significativo a livello italiano ma anche a livello internazionale visto che questa cittadina rappresenta una delle capitali mondiali del cristianesimo e di tutta la spiritualità ecumenica. Viene da dire che anche il progetto Zero Waste rappresenta a suo modo un obiettivo ecumenico visto che si batte per un’uscita dall’inciviltà dell’usa e getta e ad una rinaturalizzazione della nostra cultura da basare più sui valori che sui possessi”.
© Riproduzione riservata

