Cambia il servizio di trasporto pubblico ad Assisi, ma non senza criticità, mentre la giunta, con 40.000 euro, vorrebbe dotare la città di un bus elettrico che colleghi tutti i parcheggi, rischiando però di scatenare la polemica. La cifra è infatti insufficiente per un servizio annuale (il solo stipendio di un’autista, contributi inclusi, ne costa 70.000; anche per questo, il servizio dovrebbe essere limitato ai soli mesi di punta sul fronte turistico) e non è chiaro chi dovrebbe mettere il pulmino elettrico, posto che l’azienda che gestisce il trasporto pubblico avrebbe fatto sapere alla giunta che, perlomeno per quanto riguarda la zona di Assisi, non è attrezzata per la manutenzione di un simile mezzo. Non solo: ad oggi tutti i parcheggi sono collegati dalle linee A-B-C, escluso quello di San Vetturino che però è perlopiù riservato agli autobus che, pagato il check-point e scaricati i turisti in piazza San Pietro, parcheggiano lì. Il rischio è quello di un servizio per “pochi” e di uno spreco di soldi che potrebbero essere usati in altro modo, magari migliorando (e ampliando) le linee urbane o extra-urbane, senza crearne uno ex novo.
In tema di trasporto pubblico ad Assisi (urbano), le cose non migliorano: più volte gli autisti si sono lamentati per parcheggi occupati, scarsi spazi di manovra, auto parcheggiate in maniera selvaggia che impediscono il transito, e tuttora problemi si registrano in Piazza del Comune (spesso le auto sono parcheggiate di fronte alla Sala del Capitano del Popolo, dove dovrebbe fermare il bus), nella zona dell’ospedale (dove nonostante le reiterate segnalazioni, continua la sosta selvaggia), mentre di fronte alla caserma dei pompieri (dove il pullman fa manovra) l’asfalto ha ceduto. Non va meglio a Viole d’Assisi, dove il bus arriva con un paio di corse al giorno e dove spesso si ritrova a fare manovra in un parcheggio pieno di auto. Da ieri, inoltre, sono entrate in vigore leggere modifiche per tre corse (alle 8, 9.20, 14 e 16 le corse arriveranno in via Giovanni XXIII e non transiteranno in via Ada Negri), ma il rischio, considerato che il giro del bus è calcolato con criteri di chilometri e non di tempo, è che le corse finiscano per non rispettare gli orari perché molte strade, più corte sul fronte chilometri, sono in realtà più difficoltose a causa traffico o perché lo spazio di manovra è ristretto.
Unica buona notizia (per i tassisti), sul trasporto pubblico ad Assisi, sembrerebbe l’archiviazione del bus all’Eremo delle Carceri. Se nei mesi scorsi la giunta sembrava voler attivare un collegamento per una delle zone più turistiche e meno servite (se non con mezzi privati) di Assisi, nel corso di un recente incontro con l’azienda di trasporto pubblico non si è parlato di collegamenti con l’Eremo, ma solo del collegamento dei parcheggi cittadini. Sospensione o bocciatura totale? Il tempo lo dirà.
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