Nel 2018 i vigili del fuoco di Assisi hanno compiuto oltre 1400 interventi, “un numero record” dall’anno del terremoto e un’azione a tutto campo, come ha tenuto a sottolineare Pino Cupertori, comandante del distaccamento di Assisi (che copre anche Bastia Umbra, Bettona, a volte Spello, Cannara e persino Valfabbrica).
Tra gli interventi principali, i soccorsi e i salvataggi (283), gli incendi (187), gli incidenti stradali (70), i recuperi (46), i danni da acqua (36), i dissesti statici (21). Quasi 700 le attività varie, che vanno dalle fughe di gas alle aperture porte, passando per i salvataggi di gatti e cani agli interventi per vespe e calabroni. C’è stato un incremento degli interventi per micro calamità, con disagi dovuti a vento, piogge intense, allagamenti e appunto gli interventi legati alla presenza di imenotteri che hanno reso necessari diversi interventi. Infine, settantasei gli interventi non necessari e 17 i falsi allarmi. Insieme ai caschi rossi assisani hanno operato gli specialisti del nucleo Saf, per interventi in altezza, e i gruppi operativi speciali per demolizione edifici e rimozione macerie.
“Anche nel 2018, come già nel 2016 e nel 2017 – ha ricordato Cupertori dopo la messa officiata dal vescovo Domenico Sorrentino con l’assistenza di padre Mauro Gambetti, Custode del Sacro Convento, e di don Cesare Provenzi, parroco della Cattedrale di San Rufino – si sono distinti negli ultimi due anni per l’impegno profuso per le popolazioni del centro Italia colpite dal terremoto”. Da sottolineare il “ringiovanimento” del corpo dei vigili del fuoco di Assisi.
Alla serata, svoltasi nella sede del distaccamento, sono intervenuti Michele Zappia, comandante provinciale dei vigili del fuoco, Maurizio Fattorini, responsabile per il distaccamento assisano, i sindaci Stefania Proietti (Assisi), Stefano Ansideri (Bastia Umbra), Fabrizio Gareggia (Cannara), Moreno Landrini (Spello), Lazzaro Bogliari, presidente di Umbria Fiere, i rappresentanti delle forze dell’ordine, il personale in servizio, quello in pensione, i familiari.
Foto © Mauro Berti
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