Vince non solo la Nobilissima, ma la città e il Calendimaggio di Assisi, che continua ad affascinare i giurati, di ogni tipo, età e formazione culturale, e che piace anche all’estero con la diretta streaming di Umbriawebcam di Giacomo Paparelli e Invideo. Le prime stime, parziali, parlano di un vero e proprio boom: le webcam su piazza del Comune e le scene in semi-differita hanno registrato quasi 200.000 contatti da tutto il mondo, con picchi negli Stati Uniti e dalla Germania, e, per l’Italia, da Roma o Milano. “Un plauso va riconosciuto all’Ente Calendimaggio e al Presidente Pecetta per aver creduto nell’iniziativa sperimentata l’anno scorso e che, con l’impegno di tutti, farà si che la prossima edizione sarà ancor più Internazionale”, fanno sapere da Umbria Webcam.
Il Calendimaggio di Assisi piace anche ai giurati: “Ho apprezzato l’impegno e la partecipazione: dietro questa Festa c’è uno sforzo enorme e trovo assolutamente positivo il cortocircuito tra il Calendimaggio che studio e quello che ho visto”, la dichiarazione dello storico Paolo Pirillo. “Non volevo andare a dormire per paura di svegliarmi da questa cosa straordinaria”, aggiunge il regista Giacomo Campiotti, che pur conoscendo la festa (per sua stessa ammissione ha partecipato, dalle retrovie, a un paio di edizioni della Festa, intorno agli anni ‘80) è rimasto “sconvolto dall’incredibile bellezza e talento. Ho assistito a degli spettacoli in tutto il mondo e il Calendimaggio merita di entrare al terzo-quarto posto. È stato emozionante percorrere le vie di Assisi come se fossi un angelo invisibile”. Chi invece non conosceva il Calendimaggio di Assisi era il Maestro Michele Josia, che, intervistato nella pagina Facebook della Festa, rivela di aver “vissuto un’emozione e un’esperienza di vita. Trovo questa festa una fucina di grandissimi talenti, musicali, scenografici ed è impressionante il coinvolgimento di tutta la popolazione”. Lanfranco Pecetta spiega invece i ritardi di cui anche questo Calendimaggio di Assisi si è macchiato: “La pioggia del pomeriggio ha fatto dilatare i tempi della manifestazione”, spiega il presidente dell’Ente per motivare i ritardi nelle manifestazioni di giovedì e di sabato, mentre per quanto riguarda il verdetto arrivato alle tre di notte, “il livello ormai molto elevato raggiunto dal Calendimaggio ha fatto il resto: i giurati – secondo Pecetta – hanno voluto dare giudizi meditati”.
Sul fronte edizione 2018 della Festa, Parte de Sopra si festeggia doppiamente, per il mancato sorpasso e per la vittoria dopo il cappotto dell’anno scorso: “Per me – sostiene il Nobilissimo Priore Aleardo Pelacchi al Corriere dell’Umbria – si è chiuso un ciclo apertosi nel 2010 (Pelacchi era stato squalificato per due anni per un bando letto in Piazza che, diverso da quello consegnato all’Ente, aveva avuto anche strascichi giudiziari con querele finite in tribunale, ndr) e credo che questa vittoria sia meritata e importante dopo un anno difficile. Sono contento che abbiamo lavorato bene trovando le giuste motivazioni. Nei prossimi mesi sarà necessario riflettere su quanto è stato fatto e con molta umiltà ci rimboccheremo Le maniche per tornare a lavorare. Obiettivo: consolidare Le cose buone che sono state fatte, passando anche per il corso di formazione, che sarà riproposto”. Massimiliano Della Vedova, Priore della Magnifica, esprime “amarezza per la sconfitta, ma tanta consapevolezza che la Parte de Sotto è grande: sono fiero e orgoglioso del nostro lavoro”. Sui giudizi c’è dispiacere – “Accetto tutto, non che lo storico ha consegnato un giudizio da regista: quel ruolo era già coperto. A leggere i giudizi e poi anche parlandoci personalmente ho avuto la sensazione che lo storico abbia giudicato con occhi da regista: mi sarei aspettato una maggiore ‘attenzione’ ad alcuni aspetti di Parte de Sopra” – ma anche soddisfazione per le 11 vittorie di fila del coro: “Josia mi ha detto che il terzo brano ‘era difficilissimo, da concorso internazionale. Per come lo avete eseguito, il concorso lo avreste vinto’”. Oltre al Calendimaggio vero e proprio, è successo anche per Calendimaggio Open: l’iniziativa “La fiera di Bernardone” è stata un’occasione di confronto e formazione per le scuole e fino al 30 giugno rimane aperta la mostra “Sogno di…”, con i costumi storici curati da Alessandro Lai e Manifatture Digitali Cinema.
Foto © Mauro Berti e R.E. / © Roberto Berti
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