La valorizzazione congiunta della raccolta d’arte del Museo del Tesoro della Basilica Papale di San Francesco, ad Assisi, è l’obiettivo di un accordo siglato tra il direttore della Galleria nazionale dell’Umbria, Marco Pierini, e il custode del Sacro Convento di Assisi, Marco Moroni. Un documento che sancisce la volontà del museo perugino – spiega l’istituzione culturale – di “sviluppare una rete di rapporti per il potenziamento delle conoscenze, della ricerca scientifica e dell’attività divulgativa, anche attraverso la condivisione di figure professionali”.
La Custodia Generale ha affidato alla Galleria Nazionale dell’Umbria, nelle figure del direttore Marco Pierini e della curatrice della sezione d’arte medioevale Veruska Picchiarelli, la consulenza scientifica, nonché la progettazione delle attività di cura, di promozione e comunicazione, di ricerca del Museo del Tesoro.”È per noi un onore e un privilegio dedicare cure e attenzioni alla collezione del Museo del Tesoro: per la sua straordinaria importanza, senza dubbio, ma anche per le connessioni e per gli stimoli che le sue opere possono portare a quelle della Galleria Nazionale dell’Umbria – ha dichiarato Marco Pierini – la quale è attualmente chiusa per i lavori di riallestimento del percorso museale, ma continua a muoversi, sfruttando un apparente momento di stasi per potenziare, a livello scientifico e divulgativo, la propria offerta. E questa opportunità rappresenta un enorme passo in avanti per gli studi e per le ricerche in essere, ma anche seme per quelle future”.
“Siamo molto lieti e grati di questa opportunità di stretta collaborazione tra il Museo del Tesoro della Basilica di San Francesco e la Galleria Nazionale Umbra. Al di là delle concrete possibilità di collaborazione e di sinergia tra questi due attori culturali del nostro territorio, ritengo che sia proprio alla cultura francescana – di cui è intrisa l’Umbria – condividere e mettere in comune le risorse di ciascuno per il bene comune. Nello specifico, le meraviglie custodite dal Museo del Tesoro, frutto della creatività e della fede dei nostri avi, grazie a questa preziosa intesa con la Galleria Nazionale Umbra, non potranno non essere una fonte di arricchimento culturale, storico e religioso ulteriore per la nostra generazione. Siamo chiamati a essere, infatti, nani sulle spalle dei giganti, facendo tesoro del passato per costruire il nostro presente e l’avvenire con sapienza e lungimiranza, nel segno di quella bellezza che è detto che salverà il mondo”, fa eco il Custode della Custodia Generale del Sacro Convento, Marco Moroni.
La convenzione, redatta in virtù dell’Accordo tra la Santa Sede e la Repubblica Italiana che apporta modificazioni al Concordato Lateranense del 12 febbraio 1984 e dell’Intesa relativa alla tutela dei Beni culturali di interesse religioso appartenenti ad Enti e Istituzioni ecclesiastiche del 26 gennaio 2005, avrà durata triennale. La custodia generale del Sacro convento ha affidato alla Galleria nazionale la consulenza scientifica e la progettazione delle attività di cura, di promozione e di ricerca del Museo del Tesoro. “È per noi un onore e un privilegio – ha commentato Marco Pierini – dedicare cure e attenzioni alla collezione del Museo del Tesoro: per la sua straordinaria importanza, ma anche per le connessioni e per gli stimoli che le sue opere possono portare a quelle della Galleria nazionale dell’Umbria”. “Al di là delle concrete possibilità di collaborazione e di sinergia tra questi due attori culturali – ha affermato il custode del Sacro convento – ritengo che sia proprio alla cultura francescana, di cui è intrisa l’Umbria, condividere e mettere in comune le risorse di ciascuno per il bene comune”.
Foto in evidenza | Galleria Nazionale dell’Umbria
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