Sabato scorso il Piccolo Teatro degli Instabili ha ospitato la poesia, con la presentazione del libro “A ‘sta pandemia.. damoje ‘n verso” di Paolo Micheli (pubblicato da Europa Edizioni). All’evento hanno partecipato l’Avv. Delfo Berretti e la Prof.ssa Carla Gambacorta, nonché l’ottimo pianista Alessandro Deledda, di fronte a un pubblico numeroso e incuriosito. È stato un pomeriggio ricco di spunti di riflessione e ironia, rappresentando il libro – come suggerisce lo stesso titolo – una sorta di cronistoria delle vicende correlate al confronto con il Covid e delle emozioni suscitate da quell’imprevedibile esperienza: il tutto in forma di sonetti scritti in romanesco, che Paolo Micheli ha composto ogni lunedì a partire dal 16 marzo 2020 e che – ha avvertito egli stesso – continua a sfornare con identica cadenza settimanale.
«Quando a marzo 2020, sotto la minaccia di un virus sconosciuto, il nostro Paese si è ritrovato nel pieno di un’emergenza sanitaria, a ciascuno di noi è capitato di fermarsi e interrogarsi sulla situazione che ci stavamo trovando a vivere. Le riflessioni di Paolo Micheli – si legge nella presentazione del libro – hanno prodotto un’originale raccolta di oltre cento sonetti composti in dialetto romanesco, una sorta di “diario di emozioni” di questi ultimi mesi segnati dalla convivenza forzata con il Covid. Un volume nato quasi per gioco, che prende il via all’inizio del primo duro lockdown e arriva a coprire un arco di tempo di quasi due anni, fino all’autunno 2021 in cui, seppur nel quadro generale di una situazione in miglioramento, non si riesce ancora del tutto a intravedere la fine di questo surreale periodo toccatoci in sorte. Con quella sagacia e quel disincanto tipici che contraddistinguono la lingua utilizzata, l’autore dà quindi forma a un insieme composito, dimostrandosi un buon osservatore di ciò che, a partire dalle sue mediocrità, rende l’uomo quel che è.»
Molto efficace la presentazione dell’avvocato Berretti, nel dialogare con l’autore Paolo Micheli e nello stimolare i puntualissimi interventi della professoressa Gambacorta, pronta a tratteggiare da par suo le caratteristiche del romanesco e l’essenza stessa della romanità. Splendidi gli intermezzi musicali, in occasione dei quali l’autore ha anche dato lettura – quasi in forma di recital – di alcuni dei sonetti, in un’atmosfera di grande suggestione. In definitiva, non ci si è trovati dinanzi alla “solita” presentazione di un libro più o meno interessante, ma a un vero e proprio spettacolo di intrattenimento, offerto da un affiatato gruppo di amici che, volendo divertire il pubblico, hanno reso evidente quanto fossero loro – in realtà – a divertirsi per primi.
FOTO © Mauro Berti- Redazione Assisinews
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