Ci sono dei progetti di riqualificazione per Santureggio e Fonti di Mojano. Dei quasi 3.5 milioni di euro destinati all’Umbria su un totale di 180 milioni di euro di risorse che il Ministero per i beni e le attività culturali ha destinato alla tutela del patrimonio culturale italiano, circa mezzo milione di euro arriveranno ad Assisi. Venti gli interventi che saranno realizzati grazie ai finanziamenti per i beni culturali umbri: ad Assisi, per il recupero e la riqualificazione architettonico-paesaggistica del Ninfeo Romano, arriveranno 219.000 euro nel 2019 e nel 2020 la città riceverà per il secondo stralcio altri 222.000 euro.
Sono soldi – conferma l’assessore Alberto Capitanucci in un’intervista al Corriere dell’Umbria in edicola qualche settimana fa destinati al sito di Santureggio, area di antiche terme romane dove c’è anche un fosso a valle dello scolmatore che è una zona a forte criticità ambientale e idrogeologica; questa è monitorata dal Comune, mentre i lavori nelle antiche fonti di Santureggio, bene demaniale, sono supervisionati dalla Sovrintendenza. “Una notizia bellissima per Assisi”, il commento dell’assessore Alberto Capitanucci, che ricorda come da tempo la giunta abbia in mente di riqualificare Santureggio e Fonti di Mojano per creare un progetto su “Assisi città delle acque”, viste le tante fonti, fontanili, vene e acquedotti (tra centro storico e zone di montagna”.
Le Teme di Santo Raggio (Santureggio, nome comune, deriva dal latino Sanctus et regius Fons; vi si curavano malattie dell’apparato digerente, malattie del fegato e delle vie biliari e dell’apparato urinario. Secondo alcuni studiosi, la zona potrebbe essere un Ninfeo Romano, una fontana monumentale privata affacciata in un giardino e adiacente ad una villa); le Fonti erano state al centro di un appello di alcuni cittadini attraverso il gruppo social Sei di Assisi se… che ricordavano come la zona, oggetto di lavori di scavo e recupero negli anni ‘70-‘80, presentasse numerosi resti romani. Dopo la tentata avventura dell’imbottigliamento durata solo pochi anni, tutto il complesso è caduto nel dimenticatoio.
Ora il rilancio, ma l’idea dell’assessore è quella di “allargare il discorso”, fermo restando che usi degli antichi lavatoi come quelli di Mojano [altra zona in preda al degrado] e Porta Perlici sono, nell’epoca attuale, inapplicabili. Secondo Capitanucci, “Per Mojano, una delle idee sul tavolo è quella dell’Art Bonus, ma bisogna capire come riqualificare la zona (le vasche vanno lasciate aperte o devono essere coperte da una protezione, come a Perlici, che preservi le fontane? E cosa fare di uno spazio concepito come lavatoio, uso oggi desueto? Un simile discorso, fermo restando che le condizioni sono migliori, va affrontato anche per le fonti di Perlici: sono messe meglio delle fonti di Mojano, ma senza acqua (che peraltro al momento scorre da una vena finendo in una fogna) sono un po’ tristi”.
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