Dopo la grandissima partecipazione di amici attori e musicisti che hanno dedicato una serata a Carlo Angeletti in occasione dell’evento dello scorso 15 luglio “Và, metti una sentinella”, Ramberto Ciammarughi ed Eugenio Allegri hanno fortemente voluto omaggiare il fondatore del Piccolo Teatro degli Instabili Assisi attraverso due appuntamenti fuori abbonamento della Stagione Teatrale 2016/17.
Tra le tante battaglie che Carlo Angeletti ha portato avanti, si ricorda in particolare quella per il Teatro Metastasio di Assisi. Ciammarughi e Alllegri, il 29 e 30 dicembre agli Instabili Assisi, saranno in scena con due progetti speciali: “Una Lauda per Frate Francesco” e “Storie di Futbòl”, il cui ricavato sarà proprio destinato al restauro del sipario storico del Metastasio, in nome di Carlo e del suo amore per Assisi e per l’arte.
Ciammarughi, in particolare, ha composto la sua “Lauda” a San Francesco rivolgendosi direttamente a colui che si è premurato di liberare la luce delle sue laudi verso ogni direzione, all’altissimo creatore, ma anche alle cose più semplici di questo mondo. Dice il noto pianista assisano: “Io non sono quello che si potrebbe definire un uomo di fede; la mia è la storia di una persona laica e altrettanto laica è la mia concezione della vita. Tuttavia, quella che ho scritto, può essere considerata una preghiera o forse è solamente un ventaglio di idee disordinate e successivamente ricomposte e organizzate in forma di ‘melologo’. Il suono di un pianoforte, la voce di un attore, cercheranno di restituire quell’insieme di intuizioni, di motivi spirituali e di riflessioni. E questa lauda è stata concepita e scritta perché potesse essere interpretata da Eugenio Allegri; per mia e nostra fortuna ciò si è verificato.”
Il 30 dicembre agli Instabili Assisi si narrano invece “Storie di Futbol” ,un racconto di calcio e di calciatori, per amanti e non, che vedrà protagonisti Eugenio Allegri, Pino Menzolini e Stefano Venarucci accompagnati al pianoforte da Ramberto Ciammarughi e alle percussioni da Leonardo Ramadori.
“Chi non conosce il bosco cileno, non conosce il nostro pianeta”, scriveva il grande poeta Pablo Neruda. Lo stesso si dovrebbe sillabare per il futbol, almeno in Sudamerica, dove ha inizio questo spettacolo. Nel percorso si incontrano l’ala destra Garrincha, matto e mulatto, e poi ancora un gruppo di “vecchie glorie”, sedute al tavolo di un ristorante, che si provocano, si pungolano, si divertono, scherzano, bevono, piangono e tanti altri…
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