La mostra Ucronia prepara la sua seconda open preview. Il giovane progetto made in Assisi, che lancia il monito a restare umani, verrà presentato stasera, giovedì 28 marzo alle 19.30, al teatro Lyrick, in occasione del grande omaggio di Vittorio Sgarbi a Leonardo da Vinci, superstar del Rinascimento.
Se ci venisse chiesto cosa ci rende umani, come risponderemmo? Sospesi in un “non tempo” in cui l’essere uomo è sempre più caratterizzato dalla frenesia, piuttosto che dall’empatia, stiamo cominciando a perdere la consapevolezza di ciò che rimane reale per gli umani. La bellezza estetica femminile, ancora, e nonostante tutto, intrisa del mistero della creazione, ci spinge a riflettere sulla fortuna mortale dell’essere umani.
Con queste parole, lette dalla voce di Lavinia Maria Lunghi nell’Otello Live space, si è inaugurato il percorso di open preview di Ucronia, progetto dell’artista Francesco Rondoni, condiviso con il fotografo Giacomo Velini e un parterre di volti femminili che raccontano la bellezza dell’Umbria.
“L’open preview di Ucronia mi ha sinceramente suggestionato” commenta Simone Pettirossi, assessore all’innovazione e smart city della Città di Assisi “perché invita tutti noi a riflettere su un tema attualissimo: la connessione tra l’umano e l’artificiale, tra la carne e il ferro, tra il reale e il virtuale. Viviamo in un mondo sempre più interconnesso, veloce, globale, in cui siamo tutti un po’ cyborg; a partire dalla dotazione di base, lo smartphone, divenuto ormai una specie di arto artificiale, spesso considerato indispensabile. Il progetto di Ucronia ci ricorda che, in questo eterno presente pieno di opportunità e contraddizioni, figlio dalla compresenza di digitale e virtuale e della sinergia fra intelligenza naturale e artificiale, al centro di ogni valutazione deve rimanere salda la consapevolezza dell’essere umani. Ucronia apre un percorso di elaborazione culturale verso un’innovazione che si ponga l’obiettivo di restare umana e che, pur accettando che la meccanica, l’elettronica e il digitale siano parte integrante della vita quotidiana, non ceda alla frenesia. Prendiamoci, dunque, il giusto tempo per restare umani, dedicandoci all’incontro, quello reale, faccia a faccia, possibile solo guardandosi negli occhi e parlandosi di persona”.
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