“Un incontro davvero proficuo e fattivo quello organizzato dall’Università degli studi di Perugia – corso di laurea in Economia del turismo con sede ad Assisi nell’ambito delle attività dell’UTH-Incontri. Raccogliamo con entusiasmo l’invito del ministro del turismo Massimo Garavaglia, come Città di Assisi ci faremo interpreti e capofila delle città santuario per la ripartenza del turismo in Umbria e in Italia”.
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Lo ha detto il sindaco di Assisi, Stefania Proietti, ntervenuta al seminario “Le politiche per la gestione del rischio sanitario nel turismo” a cui hanno partecipato il ministro del turismo Garavaglia, gli assessori regionali Luca Coletto e Paola Agabiti, il direttore di Umbria Salute Luigi Tardioli. Il seminario è stato aperto dal prorettore Franco Elisei e dal vicedirettore del dipartimento di Economia Luigi Farenga, moderato dal professor Giovanni Berti De Marinis, conclusioni a cura del presidente del corso di laurea economia del turismo con sede ad Assisi Francesco Scaglione.
Per la prima cittadina, “Saremo animatori di un progetto di valorizzazione che leghi e coinvolga i siti Unesco, di cui Assisi è emblema, per una promozione integrata. Lo faremo insieme all’Università di Perugia, alle associazioni di categoria, e quindi alle tante imprese, partite iva e lavoratori del ‘sistema dell’accoglienza’. Perché il turismo è molto più che un settore dell’economia in città santuario come Assisi, visitate non solo per la loro bellezza e ricchezza culturale e artistica ma anche per i valori che rappresentano. Il sostegno alla nostra idea di creare una rete tra le Città Santuario arrivato oggi dal Ministro, dagli assessori regionali e da altri qualificati interlocutori è segno concreto che siamo sulla giusta strada, con l’unione troveremo la forza di ripartire prima possibile, nel rispetto delle norme, con i giusti protocolli di sicurezza, anche innovativi”.
Per Proietti, l’incontro organizzato dall’Università degli Studi di Perugia “è stato un vero e proprio ‘tavolo virtuale’ che ci ha fatto sentire uniti con le istituzioni superiori, il mondo della ricerca, associazioni di categoria, lavoratori e imprese, ne sono scaturiti spunti fattivi e concreti, e soprattutto Assisi ha visto riconosciuta la sua centralità per il turismo regionale e nazionale”.
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