Ad Assisi sono duecento le attività legate al turismo, e di queste molte sono in sofferenza, visto che al 90% si tratta di imprese individuali che hanno bisogno di misure specifiche. Lo ricorda il presidente di Confcommercio, Vincenzo Di Santi, che aveva lanciato l’allarme per le tante attività turistiche a rischio nel solo centro storico, e che ora si dice “dispiaciuto” perché il governo, nel decreto rilancio, ha pensato ai proprietari-gestori di alberghi, agriturismi, villaggi turistici, ostelli, affittacamere, case vacanze, bed & breakfast, residence e campeggi, che non sono tenuti a pagare la prima rata dell’Imu 2020 (Imposta municipale propria) in scadenza oggi. Lo stesso governo si è dimenticato però del resto della filiera turistica. E mentre Montefalco e altre realtà lanciano eventi e iniziative, Assisi non sembra ancora avere una stagione di eventi.
“Chi ha un ristorante che lavora solo o principalmente con il turismo, come fa? E chi ha un negozio prettamente turistico, come quelli dedicati ai ‘coccetti’?”, l’appello del presidente di Confcommercio Assisi-Valfabbrica domenica dalle colonne del Corriere dell’Umbria. L’associazione sta lavorando con il Comune per ottenere agevolazioni sulle locazioni delle attività economiche e dopo aver ottenuto una moratoria di alcuni tributi locali e più spazio all’esterno per le attività, vuole che la giunta appoggi la richiesta a Ecocave di uno sconto minimo del 50% sul costo dei rifiuti, visto che le attività commerciali sono state chiuse e i rifiuti prodotti sono calati almeno del 95% in questo periodo.
Gli hotel soffrono: come rivelato su La7 da Massimo Falcinelli, uno dei titolari dell’unico hotel a 5 stelle di Assisi, “Abbiamo perso più di 5000 presenze nel periodo marzo-ottobre: riapriremo a luglio e cercheremo di recuperare, ma le prenotazioni di luglio e agosto sono circa 20. Ssarà difficile ripartire, le presenze erano soprattutto di stranieri che torneranno il prossimo anno. La cassa integrazione di marzo ai dipendenti è arrivata 10 giorni fa, paghiamo bollette alte nonostante gli incassi zero”.
Ma come spiega Di Santi, anche le altre attività legate al turismo non se la passano bene, e oltre agli sgravi fiscali e alle agevolazioni, serve di più: tra le iniziative più semplici da mettere in campo, “un piano di comunicazione e promozione che renda la città attrattiva anche verso le regioni limitrofe: il Comune ad esempio – secondo Di Santi – potrebbe organizzare degli eventi in sicurezza nei weekend, come piccoli concerti e altre iniziative”.
Ma il problema è più ampio. Con la fase 3 si torna a volare negli aeroporti italiani, ma Perugia è clamorosamente assente perché non avrebbe fatto richiesta. Un problema in arrivo e in partenza, visto che alcuni lettori hanno chiesto alla redazione di AssisiNews per chiedere chiarimenti dopo che hanno inutilmente tentato di contattare l’aeroporto, la cui pagina Facebook è ferma al 6 marzo. Da ieri e fino al 14 luglio, tornano attivi i voli da e per gli scali di Alghero, Ancona, Bari, Bergamo – Orio al Serio, Bologna, Brindisi, Cagliari, Catania, Firenze – Peretola, Genova, Lamezia Terme, Lampedusa, Milano Malpensa, Napoli Capodichino, Olbia, Palermo, Pantelleria, Parma, Pescara, Pisa, Roma Ciampino, Roma Fiumicino, Torino, Venezia Tessera e Verona Villafranca.
Perugia non c’è perché non avrebbe chiesto l’autorizzazione, concessa – si legge nel decreto firmato dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli – a quegli aeroporti che ne hanno fatto richiesta. “Ma non sappiamo se prenotare voli in partenza da e in arrivo a Perugia, che risultano regolarmente in vendita”, una delle segnalazioni arrivate alla redazione. Non è neanche chiaro se, come annunciato da Sase, i voli riprenderanno il 26 giugno, visto che il Ministero parla di una ripresa il 14 luglio.
[aggiornamento] Secondo Sase, i voli – importanti anche in chiave turismo – riprenderanno presto. “L’Ente nazionale per l’aviazione civile, può sulla base delle ulteriori esigenze di trasporto aereo, previo parere conforme del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, modificare e integrare l’elenco di cui al precedente comma 2” citato dal decreto. E quindi il 18 giugno riprendono i voli da Tirana in Albania, e oltre ai voli già annunciati da e per Catania, Londra e Bruxelles sono stati confermati i due voli settimanali dall’Albania ogni giovedì e la domenica.
Nell’estate 2020 ci sarà poi il primo volo da e per Rotterdam che partirà il giorno 4 luglio. La Transavia compagnia low cost del gruppo AirFrance-KLM ha annunciato la conferma delle due frequenze settimanali il sabato e martedì fino alla fine di ottobre 2020. L’altro annuncio è che dal 21 luglio si aggiungerà il terzo volo settimanale da Tirana ogni martedì operato da Albawings in codeshare con BluPanorama. In agosto – informa la Sase – potrebbe aggiungersi qualche altro volo che era in programma e che è stato interrotto per il Covid-19. L’aeroporto ha intanto completato tutte le opere di adeguamento legate alle nuove regole del distanziamento, di sanificazione ed igienizzazione previste per gli scali aeroportuali ed è pronto ad accogliere passeggeri e compagnie aeree.
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