Sta per concludersi la grande Festa di Assisi, che oggi ha visto i Cortei del giorno del Calendimaggio 2019.
Il corteo del giorno della Nobilissima Parte de Sopra si apre con un banchetto di Calendimaggio. Sembra tutto pronto per la Festa, quando irrompe sulla scena un viandante, uno straniero. Uno di quegli alieni che passano in Assisi a Primavera e si meravigliano di quello che vedono. Il protagonista del primo dei cortei del giorno del Calendimaggio 2019 racconta della sua vita, in quell’Oriente che va oltre l’Oltremare dei Crociati, oltre Samarcanda, lungo la via della Seta, seguendo le orme di Marco Polo e Giovanni da Pian del Carpine, fino a perdersi nel deserto del Gobi. Ha ascoltato la musica dei corni dei monaci tibetani, cavalcato con i terribili cavalieri mongoli che hanno reso l’Impero del Grande Cane.
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Ma perché tante peripezie? Per via di un amore, forse non l’amor che muove il Sole e l’altre stelle, ma l’amore della sua vita. Pur di ottenere la mano della sua amata, ha accettato la sfida impossibile di andare di persona alla ricerca del principe dei colori, quel blu oltremare dei santi e dei re, ottenuto dal lapislazzuli dell’Asia Centrale. Ma tra mercanti, razziatori, miraggi e ladroni scoprirà dopo anni che quel blu l’avrebbe trovato subito, se fosse restato… lì dov’era sempre stato. Il blu che sventola da ogni finestra tra Perlici, Mojano e San Rufino. Il blu della Nobilissima Parte de Sopra, della Parte che era anche la sua, tanti anni fa. Ora, ormai vecchio, ha consapevolezza di quello che ormai non fu e sarebbe potuto essere stato. Ma è Maggio, e a Maggio, si sa, i miracoli accadono a chi ci crede e a volte, anche a chi non c’ha creduto.
Per i Cortei del giorno del Calendimaggio 2019, lo spettacolo della Magnifica Parte de Sotto si è aperto con il Carnevale. Festa, musica, colori, gioia. Ma il Podestà non è d’accordo, convinto che tutto ciò allontani le genti dalla retta via. Basta. Stabilisce quindi di non concedere più alla città la possibilità di far festa. Mai più. Bandisce così Musica, Colore e Amore. Privazioni che colpiscono il popolo, ma non il podestà e il suo codazzo. Ma durante una battuta di caccia con annesso banchetto, appaiono tre morti.
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Tutti fuggono atterriti, mentre il Podestà viene accerchiato. I tre morti, assediandolo con gesti e parole, gli fanno credere e temere che come conseguenza delle sue crudeli proibizioni sia giunta precocemente la sua ora. Dovrà morire e, preso dal terrore, sviene. Ma i tre morti sono Musica, Colore e Amore e non solo sono vivi, ma sono i personaggi protagonisti del Carnevale. Ritornano in città, portando con loro il frastornato Podestà, al quale mostreranno l’infinita bellezza di ciò che egli aveva negato.
Musica, che nasce nelle fucine dei fabbri; Colore, che mani sapienti di tintori trasferiscono nei tessuti ricavandoli da piante e fiori; Amore, che trova anche nella sensualità una delle sue più autentiche sfaccettature. Finalmente il Podestà ha compreso: immerso nella meraviglia di una città in festa, di un popolo intero in festa, e resosi conto della gioia che aveva proibito, torna sui suoi passi e decide che tutte le genti possano di nuovo essere avvolte da Musica, Colore e Amore. È di nuovo Primavera. E Calendimaggio sia.
Foto Mauro Berti
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