Dal Gineceo di Gayuk – polaroid di Andrea Cova è il titolo della mostra in scena a Santa Maria degli Angeli, nel Palazzetto del Capitano del Perdono, dal 16 al 18 marzo.
“35 polaroid in bianco e nero, 35 le poesie della raccolta Poemi del Gineceo di Guido Ceronetti. Questa raccolta di versi fu pubblicata per la prima volta nel 1998 da Adelphi: era allora attribuita a uno sconosciuto poeta turco vissuto tra due date incerte (1891-1940), Mehmet Gayuk – finzione letteraria perfettamente riuscita, dietro la quale si celava Guido Ceronetti, immaginario curatore e perfino scopritore del manoscritto. Ripubblicata, sempre da Adelphi nel 2012 con la firma di Ceronetti, trova oggi una ‘terza’ vita nelle polaroid di Andrea Cova. In una bulimia di immagini istantanee e digitali – spiega l’autore della mostra Dal Gineceo di Gayuk – polaroid di Andrea Cova – la fotografia istantanea e analogica è la scelta stilistica che coerentemente riesce a raccontare le apparizioni, le sensazioni che le parole evocano. Il Gineceo di Gayuk – Ceronetti non si vede, le donne sono nascoste dal muro che non fa altro che alimentare la bramosia dell’uomo. Un gineceo muto, in un’orda di uomini vocianti. Istantanee ululanti di passioni per donne in età di amare e essere desiderate, ma invisibili. Le polaroid sono astratte, concrete, evanescenti come le situazioni del gineceo. Nascono in maniera spontanea fuori dallo spazio e dal tempo: dei frame capaci di isolare – peculiarità della fotografia in generale – l’attimo mentre sgorga dalle righe scritte. Il Gineceo si apre ‘se lo evochi, con l’umiltà dei suoni’ scrive Gayuk – Ceronetti. Il Gineceo si apre evocato dalle immagini”.
La mostra Dal Gineceo di Gayuk – polaroid di Andrea Cova si inserisce all’interno della programmazione di Trameassisi 2018.
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