Omaggio a Fabio Pennacchi, generale medico della Croce Rossa Italiana: la cerimonia si è svolta nel pomeriggio di ieri sulla tomba di Pennacchi al cimitero di Assisi. A organizzarla Massimo Zubboli, accompagnato da una delegazione guidata dal colonnello Huang, composta da 23 studenti che hanno scritto la più bella lettera di gratitudine indirizzata ai veterani dei Paesi amici che parteciparono alla guerra di Corea, e dal sindaco Stefania Proietti.
Fabio Pennacchi, comandante (allora con il grado di maggiore) dell’Ospedale 68 inviato in Corea e successivamente Ispettore Superiore del Corpo Militare CRI (massimo vertice nazionale), fu assegnato all’ospedale da campo n°68 durante la guerra di Corea dal 16 novembre 1951 e dal luglio del 1952 al 31 maggio 1954 ne divenne il comandante. L’incarico valse a Fabio Pennacchi diverse onorificenze, tra cui la Presidential Unit Citation concessagli dal Presidente della Repubblica di Corea Syngman Rhee, l’Ordine di Chongmu al merito con stella d’oro conferitogli dal Governo della Repubblica di Corea, la Cittadinanza Onoraria della città di Seul, la Cruz Roja Spagnola e la Freedom Medal, concessagli dal Presidente degli Stati Uniti Eisenhower. In rappresentanza del Governo Italiano, Pennacchi firmò anche l’armistizio di Panmunjon tra le due Coree.
Particolarmente commovente, nel corso dell’omaggio a Fabio Pennacchi, è stata la partecipazione del gruppo di studenti coreani, scelti poiché vincitori del concorso per “la più bella lettera di gratitudine indirizzata ai Veterani dei Paesi amici che parteciparono alla Guerra di Corea”. Una studentessa coreana diciassettenne ha letto il suo comunicato in perfetto italiano ringraziando l’Italia e gli italiani per come hanno saputo “curare le ferite dei soldati e salvare tante vite”, messaggio che ha commosso tutti i presenti.
Fra le autorità il Colonnello Addetto Militare presso Ambasciata di Corea a Roma, il francescano padre Kim OFM, il Presidente dell’Associazione Carabinieri in congedo Augusto Cecere, il Comandante della Guardia di Finanza Stefano Ricci, il Prof. Gianfranco Costa e appunto Zubboli, parente del Generale Pennacchi e curatore dell’iniziativa.
Contemporaneamente all’omaggio a Fabio Pennacchi, la Presidente del Consiglio Comunale, Donatella Casciarri, ha accolto una delegazione proveniente dal Costa Rica, in Italia per un progetto legato al Ministero dello Sviluppo Economico riguardante la filiera del cacao e della frutta tropicale. Fra i presenti Oscar Brenes Gamez del Ministero dell’Agricoltura, Carolina Hernandez, Juan Pablo Buchert e George Grant Ebanks entrambi alla direzione di aziende che producono cioccolato, Evelio Chavez Chavez produttore di ananas biologica e Alvaro Gomez dell’ICE (Istituto per il Commercio Estero).
Prima ancora, il sindaco, il vicesindaco Stoppini e l’assessore Veronica Cavallucci, hanno ricevuto l’Associazione Sukyo Mahikari, movimento le cui radici affondano nella cultura e nella filosofia giapponese. Un legame che dura da quando la rappresentante di Sukyo Mahikari, la signora Keishu Okada, dal 1995 annoverata fra le Cittadine Onorarie di Assisi, visitò la Città Serafica nel 1993. Da poco il Comune di Assisi ne ha pianto la morte.
Tra i gesti benemeriti che l’Associazione ha fatto nel tempo al Comune, ai suoi Cittadini e ai suoi tesori, il rifacimento dell’illuminazione della Rocca Maggiore nei primi anni ‘90, l’arredo e il restauro del mobilio della Sala della Conciliazione e la dotazione di impianto audio della stessa. Nei momenti successivi al terremoto del ’97 Sukyo Mahikari si mobilitò immediatamente con la donazione delle tende e di aiuti finanziari. L’Amministrazione ha ricevuto il Direttore Spirituale per l’Italia Nakamura Osamu, il Presidente di Sukyo Mahikari Italia Carmen Rotondo e gli aiutanti Sugawara Yasuaki e Dimasi Nazzareno. Oggi questo rapporto si rinsalda e l’Associazione torna come benefattrice della Città.
“Insomma – commenta Proietti – una Assisi che si ritrova, con la nuova Amministrazione, nel suo respiro internazionale, foriero di legami, sviluppo e nuovi percorsi capaci di futuro”.
Foto © Mauro Berti
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