Gli artisti Matteo Peducci e Mattia Savini saranno i protagonisti dell’incontro organizzato sabato 11 novembre alle
ore 17 dalla Società Culturale Arnaldo Fortini e dall’associazione Oicos riflessioni, nella sede di via San Francesco, conducono l’incontro Enrico Sciamanna, Maria Letizia Cipiciani e Paolo Ansideri. L’incontro è inserito in un più ampio progetto di Oicos, Viaggio ad Assisi, di cui costituisce gli appunti per la seconda tappa. L’iniziativa è un progetto Oicos riflessioni che cerca di volta in volta partners: in questo caso, la Società Culturale Fortini condivide con Oicos questa tappa che gode anche del patrocinio dell’Accademia di Belle Arti di Perugia.
Matteo Peducci e Mattia Savini (i ‘creatori’ dell’ambone di San Rufino) lavorano nel laboratorio della vecchia cava di pietra sotto la Rocca Maggiore. L’appuntamento “al circolo”, così ormai i frequentatori chiamano la sede della Società Fortini, sarà la prima occasione per schiudere le porte del loro laboratorio: gli Affiliati Peducci/Savini hanno le opere in tutto il mondo e godono di un apprezzamento vasto, da parte di competenti e appassionati. Si sono installati in Assisi da un quinquennio, occupando un laboratorio della pietra che ha subito il destino di tante attività artigianali del territorio: abbandonato.
“Matteo Peducci e Mattia Savini – spiega Oicos Riflessioni – hanno scelto consapevolmente questa sede e ci lavorano con entusiasmo, orgoglio ed umiltà. Sarebbe scontato associare alla loro origine umbra e toscana l’ironia, ma sarebbe più appropriato parlare di sarcasmo. Sta qui parte dell’originalità del loro lavoro in quanto il loro sarcasmo, raro o inesistente altrove nella scultura, anche quella più ardita, si confronta, nasce da un’elaborazione tecnica e manuale che ha del sorprendente. Nella rivisitazione delle opere di varie derivazioni classiche, Donatello, Michelangelo, la statuaria greca, romana e mediorinascimentale o, magari anche quella meno nota o più vicina a noi, rielaborata come se fosse detrito, combustione, copia in materiale vile, la simulazione del polistirolo”.
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