Coinvolge anche Assisi la protesta degli operatori sanitari del 118, preoccupati “per la caduta di efficienza nell’assicurare il proprio contributo nel Sistema Regionale di Soccorso Territoriale, a seguito di una inadeguata programmazione di investimenti per la regolare sostituzione dei mezzi di soccorso”. È il contenuto di una lettera aperta inviata anche alla redazione di Assisi News e che, nella parte che riguarda la vecchiaia dei mezzi, è indirettamente confermata dalla lettera della Usl Umbria 1 dei giorni scorsi, che in risposta all’assessore Massimo Paggi preoccupato per il futuro dell’ospedale sottolineava che “sulle ambulanze, vecchie e poche, la direzione dovrà valutare come sostituirle e integrarle”.
E infatti gli addetti del 118 segnalano che “Il parco macchine ormai datato e con percorrenze elevate, causa disagi e rischi per i cittadini soccorsi e per gli operatori coinvolti. A quanto risulta l’orientamento Aziendale, invece di considerare soluzioni tecniche mirate all’adeguamento dei mezzi di soccorso e del personale, prefigura un disimpegno mediante l’esternalizzazione del servizio, con ricorso a fornitori esterni di macchine e personale autista. Posta la confutabilità della soluzione anche sotto il profilo strettamente economico – si legge nella nota – da questa scelta deriverebbe un ulteriore impoverimento da perdita delle professionalità degli autisti soccorritori aziendali, quali componenti qualificati dei team di soccorso, di lunga esperienza e dimostrata affidabilità”.
“Questo percorso, se attuato, non può che segnare un’altra pagina di declino del patrimonio del Servizio Pubblico Sanitario, patrimonio legato alla presenza di uomini e mezzi che assicurano la credibilità istituzionale ai cittadini, attraverso il loro impegno ed efficacia quotidiana. I sottoscritti Infermieri, Medici, Autisti Soccorritori chiedono una sostanziale riflessione ed impegno istituzionale sui temi richiamati, con l’unico scopo di mantenere la fiducia dei cittadini verso il Sistema di Soccorso Territoriale e più ampiamente verso il Sistema Sanitario Regionale. Pertanto – concludono gli addetti del 118 – per quanto detto sopra, condividendo le posizioni già espresse dalle organizzazioni sindacali, si chiede la revoca della delibera n. 1173 del 29/09/2023”.
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