Tre giorni dopo i gravi attentati in Sri Lanka il giorno di Pasqua, che hanno provocato la morte di almeno 359 persone, le autorità srilankesi stanno ancora indagando. Obiettivo, capire chi e come abbia organizzato gli attentati, e quali legami ci siano tra lo Stato Islamico (o ISIS) e un gruppo islamista locale. Quest’ultimo, è stato individuato dal governo come il responsabile delle violenze. Da Assisi, nei giorni scorsi, i frati del Sacro Convento hanno espresso il loro cordoglio.
“La comunità francescana di Assisi è attonita dinanzi all’immane tragedia che colpisce i cristiani in Sri Lanka e in diverse parti del mondo. Oggi per molti andare in chiesa è un atto di indomito coraggio”, dice Padre Enzo Fortunato. Il religioso è di ritorno da Mosul, Iraq, “dove i cristiani sono ancora perseguitati e sono stati decimati”.
“In Sri Lanka – sottolinea padre Fortunato a proposito degli attentati in Sri Lanka – viene colpita non solo la comunità cristiana, ma anche la pacifica convivenza tra fedi e culture diverse. Le chiese sono un bersaglio in molti luoghi: Egitto, Pakistan, Nigeria, Iraq. I cristiani diventano i nuovi martiri. Pensavamo fosse una pagina della Chiesa nascente. Ma oggi questo martirio continua, e insieme ai cattolici anche altre realtà vengono messe alla prova”. Per il francescano “la comunità internazionale deve agire in fretta perché tutto questo non diventi una escalation senza controllo”.
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