“Credo in una scuola laica, ritengo che le scuole debbano essere laiche e permettere a tutte le culture di esprimersi non esporre un simbolo in particolare”. Così il ministro 5 Stelle Lorenzo Fioramonti, parlando alla radio a Un giorno da pecora, è tornato sullo scontro storico tra i favorevoli e contrari al crocifisso in classe nelle scuole italiane.
“Meglio appendere alla parete una cartina del mondo con dei richiami alla Costituzione”, dice ancora il ministro. Secondo cui “le scuole non devono rappresentare una sola cultura ma permettere a tutte di esprimersi”. E Fioramonti suggerisce di evitare “un’accozzaglia di simboli”. “Altrimenti diventa un mercato. Non penso che andrebbe bene – continua Fioramonti – la foto del presidente della Repubblica, credo che nemmeno lui la vorrebbe”.
Ma da Assisi c’è chi dice no al togliere il crocifisso in classe. È il dottor Mauro Loreti, che ha inviato una lettera di cui pubblichiamo alcuni stralci. “Il padre San Francesco, sulla cui vita si poggia la storia della nostra città si presentò nel settembre del 1219 davanti al Sultano musulmano di Egitto Malik al Kamil con il crocefisso in mano. Egli stesso, l’alter Christi, era pronto a offrire se stesso in olocausto per quel crocefisso (lui e fra Illuminato furono malmenati a più non posso prima che raggiungessero l’accampamento musulmano). Pur ammirato dallo stesso Sultano, nel cuore del quale aprì un’ampia breccia di benevolenza e di amicizia, che perdura ancora oggi nei nostri cari fratelli musulmani, dovette tornare a casa, non riuscendo a portare a termine la precipua impresa che si era proposto: quella di convertirlo alla vera salvezza che viene da Gesù Cristo”.
“Chissà se i politici di questa città (ci vuole un bel coraggio per presentarsi a fare il politico di una città come Assisi, l’altra Gerusalemme, coraggio che io non ho), gli stessi politici che vedo schierati in prima fila a tutte le manifestazioni religiose, saranno capaci di portare il messaggio di Francesco per il mondo e gridarlo davvero dai tetti, sempre come ci insegna Gesù, ci mancherebbe, non certo io che non valgo nulla? Chissà? Togliere il crocefisso dai luoghi pubblici – sostiene tra l’altro Loreti – vuol dire misconoscere l’uomo”.
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