“Avendo fatto già l’autocritica sul nostro insuccesso elettorale, come @sinistra, possiamo ora permetterci anche di fare le critiche agli altri soprattutto in assenza di altre voci, in particolare del centrodestra silente, che comincia male la legislatura nel fare la dovuta e richiesta opposizione”. Lo scrive Luigino Ciotti, secondo cui “Ha cominciato male però anche la maggioranza che ha dimostrato subito tutti i suoi limiti, di analisi strategiche e tattiche contingenti, facendo rimpiangere la vecchia politica, che doveva mediare, ma non aveva bisogno di lacerazioni senza visione lungimirante. La vincente sindaca è uscita subito sconfitta al primo appuntamento sulla nomina del presidente del consiglio. In altri tempi non si sarebbe entrati in aula senza aver sistemato tutto e avere la certezza del risultato”.
Luigino Ciotti parla di “Presunzione, arroganza, questioni non chiarite sufficientemente, obiettivi diversi, gestione del potere e volontà di poltrone sono subito emersi come componenti organiche degli attori in campo. Lo spettacolo è stato indecente. Presidente del consiglio comunale, PD, eletto con i voti della minoranza che di fatto ne è il principale azionista, 5 voti e 4 del PD. Il candidato della sindaca, falsamente illuso, che sconfitto e con scarso stile prende e se ne va dimostrando di non essere adatto al ruolo che voleva ricoprire”.
“Maggioranza instabile, ma che per una fase dovrà essere forzatamente stabile, per poter governare, prima che si aprano altre prospettive regionali o nazionali. Ribaltamento della realtà: i vincenti perdono ed i perdenti vincono, lo schema utilizzato il 3-1-1-1 più che di difesa sembra di attacco da parte del PD che normalmente è sulla difensiva. L’equilibrio è rotto e non allineato ai risultati elettorali, e il civismo propagandato ed esaltato deve fare i conti con le scuole di formazione (non diocesane) di partito”.
In realtà – secondo Ciotti – non si possono lanciare accuse di collaborazione con il nemico di centrodestra dopo che si sono riempite le proprie liste di persone provenienti da quel mondo ed aver utilizzato in passato, in identica situazione, voti provenienti da destra. Non solo. Non si possono utilizzare come armi di difesa le prese di posizione provenienti da Italia Viva, con voci che parlano da Perugia e non da Assisi. E dal quel M5S che aveva promesso 5 anni di opposizione finendo per fare la ruota di scorta della sindaca e tirandogli la volata, per quel poco che numericamente hanno potuto, esaltandola negli interventi e soprattutto facendo i primi della classe nel difenderla pubblicamente o nel complimentarsi”.
“Ma si sa – conclude Luigino Ciotti – che un agognata e adatta poltrona può far fare miracoli e capriole. Noi siamo in attesa di vedere ora dai banchi del governo cosa si farà per Villa Gualdi e per le ex Fonderie Tacconi. Noi abbiamo tempo, i cittadini no, anche perchè potrebbero capire dopo quello che non sono riusciti a capire prima. E lo spettacolo continua… e molti già rimpiangono l’assenza dai banchi del consiglio comunale di una presenza di sinistra!”
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