Dopo l’appello dei francescani e del vescovo di Assisi, Luigino Ciotti interviene sulla giornata di preghiera per Gerusalemme. Di seguito l’intervento dell’ex candidato sindaco alle amministrative del 2016.
“Molto bene l’appello “Chiedete pace per Gerusalemme” del Vescovo di Assisi e dei rappresentanti delle varie Famiglie Francescane e la preghiera di domenica 17 dicembre per la Terra Santa. Iniziativa lodevole ma purtroppo per la pace in Medio Oriente non bastano le preghiere ma occorre la politica, anzi una politica di pace. Non va certo in questa direzione – scrive Luigino Ciotti – né la scelta di Trump di piazzare l’ambasciata statunitense a Gerusalemme, e ciò va detto e contrastato in maniera forte, ma soprattutto quello che succede quotidianamente in Israele e Palestina”.
La costruzione di continui insediamenti abitativi nei territori palestinesi, la costruzioni di muri, l’accaparramento delle risorse idriche, le difficoltà poste agli spostamenti, al lavoro, ai diritti umani, le vessazioni di vario tipo, l’arresto e la prigione per un milione di palestinesi (circa un quarto degli abitanti palestinesi) in 50 anni, sono – per Luigino Ciotti – una situazione inaccettabile che non solo non solo hanno vanificato le tante risoluzioni dell’ONU (per altro nella quasi totalità dei casi non rispettate da Israele nel silenzio dei vari stati appartenenti a cominciare da quelli arabi), ma hanno reso impossibile anche la realizzazione di ‘due popoli, due stati’ così come sottoscritto e voluto.
Ecco di tutto questo vorremmo che si parlasse ad Assisi ‘città della Pace’ e gemellata con Betlemme cosa di cui nessun cittadino finora si è accorto. Manca la politica ma manca anche l’informazione. Bene appelli e preghiere – conclude Luigino Ciotti – ma serve anche altro a cominciare dal dire la verità su quello che succede In Israele e Palestina.
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