Come noto, il muro di San Francesco verrà alzato a un metro (quaranta cm in più rispetto all’altezza precedente) e le polemiche da parte di alcuni, anche con un po’ di disinformazione, fioccano. Gli animi si sono parzialmente placati dopo la precisazione della Sovrintendenza sull’altezza del muro, che sarà appunto alto un metro in totale e non alzato a un metro. Ora arriva l’intervento di Antonio Lunghi, architetto, ex sindaco ff ed ex consigliere.
“In questi giorni sui social, e non solo, ci sono state una serie di polemiche relativa ad un intervento di manutenzione realizzato sul muro a San Francesco, che delimita il prato antistante l’ingresso alla Basilica Superiore dalla strada sottostante. L’intervento è stato determinato dalla necessità di dare risoluzione a problematiche relative alla sicurezza dei visitatori – scrive Lunghi – ma la risposta non è stata quella adottata nel 2009 dall’Amministrazione Comunale per la fine di via San Gabriele dell’Addolorata con una struttura tubolare in ferro”.
“Si è intervenuto – dice Lunghi a proposito del muro a San Francesco – sulla carne viva di muri secolari per risistemarli ed adeguarli alle prescrizioni della legge in materia di sicurezza senza dare l’impressione che qualche cosa si sia modificato. Ancora esistono muratori che sanno fare queste cose e cerchiamo di tenerceli cari.
Vorrei spendere una parola sulla qualità degli interventi realizzati al Sacro Convento non da oggi. Costituiscono il riferimento più autorevole della grande tradizione italiana del restauro sia dei beni artistici che architettonici. I lavori realizzati nel grande cantiere della Basilica e del Convento – sottolinea – sono stati la scuola per decine di artigiani: scarpellini, marmisti, muratori, fabbri, falegnami, ecc., che il mondo ci invidia e che oggi sono pressoché scomparsi”.
“Sergio Fusetti, responsabile degli interventi sul patrimonio architettonico ed artistico del Complesso Monumentale è un grande restauratore oltre che un innamorato di Assisi”. Poi l’aggiunta dell’ex sindaco ff: “Da poco si è concluso Universo Assisi. Senza esprimere giudizi, l’unico spettacolo che ha avuto una grande risonanza è stato quello iniziale con la presenza di Mogol realizzato proprio nello spazio antistante la Basilica Superiore. Questo a conferma di quanto ho più volte asserito: un Festival in Assisi va costruito in sinergia con le forze attive di questa città in primis con i Frati del Sacro Convento che grazie a Dio continuano a lavorare per valorizzare e far conoscere al mondo il luogo ove è sepolto il Santo ma indirettamente la Città ed il suo territorio.
Non possiamo essere ipocriti e misconoscere che se Assisi rimane il punto di riferimento del Turismo nella nostra Regione, questo è dovuto alla presenza dei Francescani e di tutto quello che i Francescani hanno saputo immaginare e costruire, gettando ponti e non erigendo muri. Allora non possiamo ogni volte che vediamo mettere su un ponteggio gridare allo scandalo!!!! Certo – conclude Antonio Lunghi – l’Amministrazione Comunale poteva intervenire e far conoscere gli atti amministrativi che sono di sua competenza per quanto riguarda questa vicenda. Dire le cose come stanno molte volte crea impopolarità, ma occorre passare sotto queste forche caudine se si vuole essere credibili”.
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