Oltre all’appello di pace lanciato dalla Città di Assisi, vescovo, religiosi e associazioni di Assisi, sulla guerra in Siria arriva anche la riflessione di Padre Enzo Fortunato.
“‘La guerra fa scrivere storie fragorose. La pace annoia”’. “Parto da questa affermazione dello scrittore britannico Thomas Hardy – scrive Padre Enzo Fortunato – per invitare i leader politici, i capi militari e le rappresentanze diplomatiche di tutto il mondo a fare un passo indietro e a fermare i tamburi di guerra, riflettendo in silenzio su ciò che sta accadendo in Siria. Il presidente americano Trump, in un grottesco revival di un linguaggio da guerra fredda, ha twittato contro la Russia di Putin: ‘I missili stanno arrivando. Belli, nuovi e intelligenti’”.
“Ma – si chiede Padre Enzo Fortunato – come può un’arma essere bella? Bella è la compassione, il meglio del cuore umano. Bella è la ragione, ciò che di più nobile muove la mente degli uomini. E la guerra cancella sia la compassione, sia la ragione. Stiamo sacrificando queste virtù sull’altare di una propaganda sempre più feroce, che si fa beffe della verità. Chi ha usato le armi chimiche? Sono stati i tagliagole dell’Isis? O i ribelli siriani? O il presidente Assad? Le cifre, nella loro fredda sinteticità, ci aiutano a capire solamente fino a un certo punto le dimensioni della strage: in sei anni di guerra 500mila morti. Fanno 1750 morti a settimana, 250 al giorno, 10 ogni ora. Immaginiamo i volti dietro a ognuno di questi numeri. Ogni singola persona umana dilaniata dalle bombe. Immaginiamo le sue lacrime, e quelle della sua famiglia. E di fronte a queste immagini – conclude Padre Enzo Fortunato – ricordiamoci che la guerra è da sempre la sconfitta dell’uomo”.
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