Riceviamo e pubblichiamo una serie di interventi di Paolo Ansideri, con cui si spera di innescare un dibattito su alcuni punti della vita culturale e sociale della città. La redazione di AssisiNews ricorda di essere aperta a qualsiasi contributo. Qui l’intervento precedente.
“Tutto quanto scritto fino ad ora, essendo per alcune parti ipotesi di lavoro, necessita – ricorda Paolo Ansideri – di un prudenziale percorso di ricerca, analisi e ponderazione collettiva, basato su relazioni ed incontri ad ampio raggio con attori del panorama culturale locale, nazionale o anche internazionale, per la delineazione maggiormente attendibile di un progetto culturale frutto di un approfondimento professionale/scientifico delle tematiche su cui la città sta già interrogandosi (riepilogando o ripetendo alcuni temi sopra citati):
musei e mostre d’arte
teatro ed eventi
comunicazione e web
formazione e produzione culturale
economia e turismo
arredo urbano e architettura
altro
“Potrebbero da tutto questo – si chiede Paolo Ansideri – nascere nuovi attrattori culturali, laddove la produzione culturale nasce dalla reale esigenza culturale e non dal condizionamento dell’incoming? Esperendo una via che vedendo la cultura senza condizionamento e come fine, esprime paradossalmente il miglior prodotto turistico possibile? E quale via praticabile per un possibile, ma anche fallibile tentativo di reinsediamento nel centro storico, se non quello della produzione culturale? Fabbri e commercialisti , falegnami ed avvocati nel centro storico? La tensione economicistica investe sull’immediata realizzazione del fatturato presente, tralasciando politiche di lungo periodo, le uniche, FORSE, che possono garantire che si coniughino tra loro le esigenze economiche e i bisogni culturali dei residenti e dei visitatori”.
Studiare il problema e ridurre aforismi, slogan e citazioni.
I criteri di valutazione
“Perché si dovrebbe scegliere quello che io propongo e non quello che propongono altri? Quale delle varie proposte è la migliore? Le proposte pervenute dal sottoscritto e quelle formulate dal documento Assisi nel terzo millennio, entrambe credo in forma organica e dimensione “politica” – sostiene Paolo Ansideri – si inseriscono nel proliferare di idee e proposte di tutti i tipi che da sempre si posano sui tavoli dei sindaci ed assessori di Assisi perché un tale palcoscenico è da un lato amato dai residenti e dall’altro ambito dagli operatori culturali esterni. Perché a quella mostra viene concesso il contributo ed all’altra no? Perché quello spazio pubblico viene adibito a quell’uso e non ad un altro? Perché viene finanziato quell’evento, quell’opera pubblica e non un’altra?”.
“Dato che come si diceva la politica è scelta, qualcosa si sceglie e molto dovrà essere scartato, e dato, come ho cercato di dimostrare in tutto lo scritto, che i valori di fondo sono quelli che presiedono alle scelte operative della linea politica, si dovrà convenire sulla necessità dell’applicazione di un criterio di valutazione che renda le scelte non arbitrarie, ma ponderate ed il più oggettive possibili.
La delineazione di una linea di politica culturale certa, chiara e pubblicamente manifesta – secondo Paolo Ansideri – consente come prima istanza di accogliere o respingere quelle proposte che sono o no in linea con quella strategia. Questo permette di evitare quello che è il massimo degli arbitri: l’adesione ad improbabili iniziative sostenute solo perché l’assenza di strategia, il vuoto progettuale, favorisce qualsiasi cosa che permetta di riempire quel vuoto: Museo Pericle Fazzini, Festival Internazionale della Felicità, Museo della Boxe”.
“Premessa quindi l’affinità culturale con i principi che ispirano l’azione politica scelta – illustra Paolo Ansideri – l’adozione di un tale criterio non potrà che esprimersi secondo aree di valutazione e parametri misurabili, da applicare preventivamente ed a consuntivo di ogni iniziativa, fermo restando la sana pratica del buon senso e lontano da pretese scientiste. Queste aree sono griglie valutative.
• Economiche. Costi e ricavi diretti ed indiretti sul bilancio comunale e sull’economia locale.
• Sociali. Benefici e svantaggi apportati all’ambiente cittadino e rispondenza a valori di socialità scelti.
• Culturali. Rilevanza attribuita dagli specialisti del settore interessato all’iniziativa, opera, attività.
• Turistiche. Contributo all’incremento degli arrivi.
Non potendo scendere nel dettaglio di ogni singola griglia – premette Paolo Ansideri – mi limiterò ad accennare ad alcuni indicatori della griglia turismo, nel caso di un evento di durata limitata nel tempo, essendo leggermente diversi i parametri, per esempio nel caso di musei. Se lo scopo è, come sopra esposto, il conseguimento di un incremento degli arrivi, allora il primo dato da rilevare saranno gli arrivi registrati l’anno precedente nel medesimo periodo scelto. Da qui si dovrà partire per misurare prima l’aspettativa e poi l’esito dell’iniziativa. E per misurare la corretta aspettativa, in generale quali sono gli eventi che registrano il maggior numero di presenze in Italia, Umbria, comprensorio, comune? Di che genere sono, sportivo, enogastronomico, intrattenimento culturale, musicale, teatrale, rievocazione storica? A quali di questi generi appartiene l’evento ipotizzato? Dunque quale è il numero massimo di riferimento? Quindi dato il numero massimo di riferimento, questo andrà riponderato secondo un’ulteriore indagine: quanti eventi dello stesso genere esistono in Italia, Umbria ecc.? Quanti nello stesso periodo, poco prima o poco dopo? E dunque quale è l’indice di interesse, la capacità attrattiva stimata, quanto a provenienza, dei visitatori? Nazionale, regionale, comprensoriale? Esistono nello stesso periodo, per lo meno nel comprensorio, altri tipi di eventi che possono attrarre il pubblico potenziale dell’evento, drenandogli presenze? Dato tutto questo quale è plausibilmente il numero prevedibile di visitatori?”.
“Che valutazione diamo dell’effetto comunicativo (diffusione del brand Assisi nel pubblico vasto anche di tutti quelli che non avranno partecipato all’evento), memoria (durata dell’impressione mnemonico-emozionale nello spettatore) e fidelizzazione (dipende dalla durata dell’effetto memoria: dopo l’evento il fruitore sarà portato o no a ritornare il prossimo anno?) Su questa griglia preventiva e progettuale si dovrà poi redigere il consuntivo di verifica. Si rimanda alle tabelle tipo pubblicate nel documento sotto citato per la specifica della redazione tecnica di tali sistemi valutativi.
La conclusione di questi miei interventi – conclude Paolo Ansideri – limitandosi ad enunciare quattro parole, non può che rimandare al testo “Dal Dossier Assisi al Progetto Assisi”, consultabile in www.oicosriflessioni.it: Obiettivo: Assisi città internazionale della cultura, per la formazione e produzione culturale Metodo: Percorso di incontri e relazioni per l’approfondimento del “Progetto Assisi” Antefatto: Stati generali della cultura e del turismo della città di Assisi Imprescindibili: Sacro Convento San Francesco, Cittadella Cristiana”.
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