In una lettera indirizzata al Magistrato dell’Ente Calendimaggio, pubblicata su Facebook e pervenuta alla redazione di AssisiNews, arriva la risposta della Nobilissima Parte de Sopra alla richiesta di riconsegna del Palio del Calendimaggio di Assisi. Di seguito il contenuto integrale:
Al Magistrato dell’Ente Calendimaggio Giorgio Bonamente
Signor Presidente,
Con meraviglia e stupore – scrive il Nobilissimo Priore di Parte de Sopra Alessandro Lampone – ho preso atto del contenuto della Sua lettera del 6 maggio. In primis per la tempistica del momento, poiché l’argomento era stato già oggetto di una prima valutazione a margine degli incontri congiunti tra Consiglio Direttivo dell’Ente e Commissione della Festa, da ultimo lunedì scorso, rimandandone la trattazione a data da destinarsi, superando per questa via, ogni legame con le modalità di svolgimento della Festa che sarebbe stata.
Come Parte de Sopra abbiamo già espresso, in ogni possibile occasione, la nostra contrarietà; a maggior ragione, questa sua improvvisa e decisa presa di posizione ci lascia ancora più perplessi. La sospensione delle attività, da lei citata, ed il provvedimento d’annullamento relativo alla tragica emergenza che viviamo, in nessuna maniera contengono un obbligo di qualsiasi genere di riconsegna del Palio né peraltro ai sensi del Regolamento della Festa si poteva gravare la Nobilissima di alcun obbligo o gravame.
La comunicazione del 26 marzo ne fissa anzi la riconsegna, che ne implica quindi il possesso, per il giorno 5 maggio 2021 per mano della Parte detentrice. Il tutto in assoluta coerenza quindi, con lo Statuto dell’Ente e dal Regolamento della Festa vigenti, secondo un rituale che è stato rigorosamente osservato sin dal 1954. Ricordo altresì, che lo stesso Statuto indica l’esclusiva competenza della Commissione della Festa a costituire deroghe annuali al vigente Regolamento, a proporre all’Assemblea straordinaria le modifiche a Statuto e Regolamenti e, quindi, eventualmente a pronunciarsi nel merito anche con riferimento a questa fattispecie.
Quanto poi all’argomento dello spirito cavalleresco – aggiunge il Priore di Parte de Sopra – mi consentirà di dissentire. La tenzone non si è svolta, non vi è, né vi può essere alcun argomento di questo tipo che, in ogni caso dovrebbe afferire anche agli atti spontanei che ci saremmo aspettati nei nostri confronti in questi anni, cosa che, però, raramente si sono manifestati.
Casualmente il richiamo alla cavalleresca competizione emerge solo oggi, mentre fino a pochi mesi fa era fervido e spassionato l’amore per la burocrazia e la lettura rigorosa di Statuto e Regolamento. Ciò che manca davvero, invece, a parer nostro, è l’animo giocoso che in tempi passati regolamentava queste diatribe con ilare goliardia, tramandando schermaglie terminate in riscatti di porchetta e vino. Il “fermo convincimento”, espresso nella sua missiva con forza, e a titolo esclusivamente personale non mi risulta, tra l’altro, sia stato condiviso con il Consiglio Direttivo dell’Ente per cui i rappresentanti, designati dalla Nobilissima che ivi siedono, chiederanno formalmente un confronto in sede di Consiglio dell’Ente in merito alla sua presa di posizione sulla vicenda.
Concludo dicendo che il Palio è considerato il bene più prezioso per ognuno dei miei Nobilissimi Mammoni, mi corre quindi l’obbligo, come Priore, di convocarli in assemblea per conoscerne i pareri e maturare con il Consiglio di Parte una decisione condivisa; tale assemblea potrà essere svolta non appena le norme di sicurezza ne consentiranno l’autorizzazione.
Con l’augurio che uno scambio epistolare di questo tono, sia l’ultimo di un triennio in cui sia io che lei ci siamo assunti l’onere e, soprattutto, l’onore di essere alla guida della nostra amatissima Festa, la saluto cordialmente.
Il Priore della Nobilissima Parte de Sopra
Alessandro Lampone
Il Consiglio della Nobilissima Parte de Sopra
© Riproduzione riservata

