(Flavia Pagliochini) Una scuola che è anche un luogo di storia nella storia di Assisi e che gli studenti possono studiare per conoscere il passato della città e non solo. Ed è anche grazie alla storia della scuola che gli studenti del Convitto nazionale Principe di Napoli di Assisi diretto dalla Rettrice Annalisa Boni hanno ottenuto un importante riconoscimento: protagoniste le classi seconde (nella foto in evidenza) e terze (nella foto in basso) della secondaria di primo grado guidate dai docenti Ester Roberta Roberti, Rossella Marianelli e Daniele Sini, che hanno conquistato il primo posto nel concorso regionale Esploratori della Memoria. Un riconoscimento ottenuto raccontando la storia dell’istituto che quotidianamente li ospita, visto che durante la seconda guerra mondiale – come si legge in una delle relazioni degli studenti – “il Convitto venne trasformato in ospedale militare, le camerate diventarono bianche corsie e nei cortei si aggiravano uomini sofferenti per le ferite di guerra. (…) Dopo essere stato ospedale militare, il Convitto fu occupato dai militari tedeschi poi date forze anglo americane e infine dai profughi. Questo provocò danni rilevanti. Grazie all’impulso del Rettore Giovanni Barbieri e all’interessamento di un ex convittore che era diventato ragioniere generale dello Stato, prese il via la ricostruzione con un fondo di 30 milioni di lire da parte del Governo e 13 milioni di lire dall’amministrazione dell’istituto. Queste cifre consentirono di rinnovare l’impianto elettrico mettendo in opera 1000 lampade, di sostituire 2000 vetri, di ampliare dei locali adibiti allo studio”.
Studiando le lapidi collocate in Convitto e tramite i documento dell’archivio della scuola di studenti convittori orfani che si dovettero arruolare nella prima e seconda guerra mondiale, gli alunni – anche grazie al contributo dei documenti e delle testimonianze contenute nel Museo della Memoria – hanno raccontato anche la storia del colonnello Valentin Mueller, dei tipografi Luigi e Trento Brizi e del vescovo Giuseppe Placido Nicolini. “Il Convitto, nato su impulso di Antonio Cristofani, insigne storico assisiate, che avanzò l’idea di ospitarvi un collegio per gli orfani degli insegnanti elementari della nuova Italia – si legge ancora nella relazione – venne realizzato anche grazie alla tenacia di Raffaello Rossi di Urbania che, incoraggiato dalla disponibilità e dalla promessa di aiuti del Comune di Assisi, costituì un comitato nazionale preposto al reperimento delle risorse necessarie. La tenacia del Rossi e la grande passione filantropica di numerosi uomini di coltura furono premiate nel 1875 quando nacque il Convitto nazionale per i figli degli insegnanti elementari. Il regio decreto n. 2388 del 18 febbraio 1875, che lo istituì, gli attribuì la qualifica di ente morale e lo dichiarò istituto educativo, dipendente dal Ministero della pubblica istruzione. Con un decreto del 9 maggio 1875 ne venne nominato rettore il marchese Alamanno Bartolini Salimbeni; nello stesso mese fu costituito il primo consiglio direttivo, cui spettava l’amministrazione economico-finanziaria dell’ente e la facoltà di compilarne il regolamento interno a quello organico, soggetti all’approvazione ministeriale mediante decreto”.
“Il consiglio – si legge ancora nella relazione degli alunni del Convitto – iniziò anche a curare l’edizione di un bollettino mensile, di breve durata, che veniva stampato a spese del Comune di Assisi presso la locale Tipografia Sensi: in esso veniva dato conto delle offerte ed oblazioni e di ogni iniziativa adatto a beneficio del Convitto. Inizialmente vi funzionavano solo le scuole elementari, per le quali l’amministrazione comunale di Assisi aveva assunto particolari oneri. Tra il 1876 e il 1877 il Comune vi trasferì le scuole comunali tecniche e ginnasiali, che ebbero programmi analoghi a quelli governativi e, pur funzionando distintamente, ebbero in comune la direzione e l’insegnamento di italiano e geografia. In tali scuole comunali, annesse al Convitto, con regio decreto del 24 luglio 1878 furono estesi gli insegnamenti di agraria, computisteria e tenuta dei libri di amministrazione per le aziende rurali e commerciali, pedagogia, posti a carico del bilancio dello Stato. Nel successivo 1881 il riordinamento degli studi fu concluso con l’istituzione di una Scuola tecnica speciale, da cui si svilupparono poi, a partire dal 1894 un istituto tecnico e dal 1895 una Scuola normale superiore. Nel 1926 il Sacro convento venne restituito all’Ordine dei frati minori”.
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