Ci sono anche alcuni Presidi di istituti scolastici umbri e del territorio di Assisi nel gruppo di dirigenti scolastici che ha lanciato un appello al presidente del Consiglio, Mario Draghi e al ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi per chiedere un posticipo di due settimane del rientro in classe nelle scuole. Una misura precauzionale in considerazione dell’alto numero dei contagi da Covid. Per Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi, su Radio Cusano Campus, “In quelle due settimane si potrebbe alzare la percentuale di alunni vaccinati, si potrebbe organizzare la distribuzione di mascherine Ffp2 e avviare sul territorio una campagna di testing degna di questo nome. Il nostro sistema sanitario non è in grado di assicurare il tracciamento nei tempi previsti, soprattutto con tutti questi contagi“.
Intanto come detto c’è una presa di posizione forte dei dirigenti scolastici nei confronti del governo vista la ”situazione ingestibile” per l’aumento dei contagi tra i giovani per la variante omicron e “l’escalation di assenze” tra il personale delle scuole. “Da due anni lavoriamo incessantemente – scrivono i dirigenti scolastici firmatari come si legge su Orizzonte Scuola – per garantire un servizio scolastico gravemente provato dalla pandemia. Lo facciamo, insieme ai nostri collaboratori, alle segreterie, ai docenti, al personale ATA, spesso sopperendo alla mancanza delle più basilari condizioni strutturali e organizzative”, si legge nell’appello. Tra i firmatari, Annalisa Boni (Convitto Nazionale di Assisi), Angela Ilardo, Chiara Grassi (IC Assisi 2), Sandra Spigarelli (IC Assisi 3), Bianca Maria Tagliaferri (Istituto Alberghiero) e Grazia Maria Cecconi (IC Assisi 1), oltre a Stefania Finauro e Monica Barbanera di Bastia Umbra.
“A pochi giorni dall’inizio delle lezioni dopo la pausa natalizia, durante la quale non ci siamo mai fermati, stiamo assistendo con preoccupazione crescente all’escalation di assenze. Abbiamo personale sospeso perché non in regola con la vaccinazione obbligatoria e, ogni giorno di più, personale positivo al Covid, che non potrà prestare servizio e nemmeno potrà avere, nell’immediato, un sostituto” – continuano.
“Si parla di numeri altissimi, mai visti prima. Ci rendiamo conto che sottovalutare la prevedibile ed enorme mancanza di personale determinerà insolubili problemi. In un momento nel quale è necessaria almeno la minima sorveglianza delle classi (per non parlare della didattica, che risulterà in molti casi interrotta), non sapremo, privi di personale, come accogliere e vigilare su bambini e ragazzi. Altrettanta preoccupazione grava sulle probabili assenze del personale ATA. Ci troveremo nell’impossibilità di aprire le piccole scuole e garantire la sicurezza e la vigilanza”, si legge ancora.
E ancora: “Aggiungiamo, ma è cosa nota, che l’andamento del contagio con la nuova variante del virus colpisce come mai prima le fasce più giovani della popolazione, anche con conseguenze gravi, e che il distanziamento è una misura sulla carta, stanti le reali condizioni delle aule e la concentrazione degli studenti nelle sedi. Sappiamo che il virus si trasmette per aerosol e che l’ambiente classe è una condizione favorevolissima al contagio. A differenza delle precedenti ondate, già prima della sospensione natalizia abbiamo assistito ad un’elevata incidenza di contagi all’interno delle classi (alunni e docenti, anche se vaccinati)”.
“Il protocollo di gestione dei casi grava sulle aziende sanitarie, che non riescono più a garantire rapidità per i tamponi, con conseguente prolungato isolamento degli studenti e del personale. Si tratta di una situazione epocale, mai sperimentata prima, rischiosa e ad oggi già prevedibile. Non è possibile non tenerne conto. Una programmata e provvisoria sospensione delle lezioni in presenza (con l’attivazione di lezioni a distanza) per due settimane è sicuramente preferibile ad una situazione ingestibile che provocherà con certezza frammentazione, interruzione delle lezioni e scarsa efficacia formativa. Lo vogliamo sostenere con forza, decisione e con la consapevolezza di chi è responsabile in prima persona della tutela della salute e della sicurezza di migliaia di persone”, conclude l’appello dei presidi delle scuole.
L’elenco dei firmatari può essere visualizzato al seguente indirizzo (clicca qui)
Foto: Freepik
© Riproduzione riservata