A Sinistra interviene sul caso della tensostruttura di Santa Maria degli Angeli, concessa dall’amministrazione comunale di Assisi alla comunità musulmana. E vista la presenza di tanti locali di proprietà della Chiesa, l’associazione chiede che siano gli ordini religiosi di Assisi a offrire ai musulmani un luogo per pregare.
“Riteniamo che quella scelta sia stata giusta e quindi siano inaccettabili le solite posizioni razziste e volgarmente elettoralistiche della Lega Nord”, scrive A Sinistra, lamentando però “la modalità con la quale ciò è stato fatto, perché le strutture pubbliche non si concedono ai singoli (a meno che non esistano emergenze) ma ad associazioni regolarmente costituite e con gli opportuni atti deliberativi. Questa parte a noi risulta mancante e quindi, in termini di trasparenza, può lasciar pensare a un modo di fare politica che ricalca vecchie metodologie”.
“Per quanto riguarda la libertà di religione, il diritto di pregare, i valori di solidarietà, fraternità e accoglienza, vista la consistente presenza nel nostro territorio di cittadini di religione islamica e di fede musulmana – aggiunge A sinistra – è chiaro come il discorso vada affrontato in maniera seria, completa e non casuale”.
La proposta di A Sinistra “affinché le parole di Papa Francesco e gli incontri ad Assisi con i rappresentanti delle varie religioni mondiali del 27 ottobre 1986 e del 18-20 settembre 2016 non rimangano solo petizioni di principio ma si trasformino in atti concreti”, è dunque che “siano gli ordini religiosi di Assisi, ai quali non mancano certo proprietà (visto che messi insieme possiedono una parte non piccola della città) a mettere a disposizione un locale in cui i musulmani possano pregare nel corso di tutto l’anno e non solo episodicamente come hanno potuto fare per il recente Ramadan. In modo che lo ‘Spirito di Assisi’, di cui parlava Giovanni Paolo II, non solo aleggi in città ma si posi sulla nuda terra”.
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