Simone Pettirossi, assessore alla Pace e alla Cooperazione Internazionale, e Federico Masciolini, capogruppo del Pd, intervengono dopo la presentazione del documento della Diocesi su Assisi nel terzo millennio, ricordando come Assisi sia la Città del dialogo. “Una città come la nostra è per sua natura vocata al dialogo tra posizioni diverse – scrive Pettirossi – Il punto di partenza essenziale è l’ascolto. In questo modo ho vissuto l’incontro presso la Sala della Spoliazione, come un momento di ascolto e di primo confronto. Il documento presentato può rappresentare uno stimolo al dibattito, ma non è certo un diktat. Chi governa la città infatti ha sulle proprie spalle l’onore e l’onere delle scelte e non si può far dettare l’agenda politica da nessuno. Come ho già in parte detto durante il mio intervento alla presentazione del documento, ritengo che alcuni punti siano molto importanti (ad esempio il richiamo ad una cultura della Pace, da costruire e rafforzare), altri punti siano invece più problematici e alcuni troppo legati al passato e a categorie superate”.
Sul tema interviene anche Masciolini, Capogruppo Partito Democratico, concordando con la presa di posizione su Assisi città del dialogo: “Crediamo, da sempre e non da ora, che la politica abbia il dovere di ascoltare “tutti”, con la consapevolezza e la convinzione profonda che alla fine assume le proprie decisioni in completa autonomia sulla base di un’analisi complessiva delle questioni che caratterizzano l’agenda politica cittadina e nell’esclusivo interesse di tutti i cittadini. Come ha ricordato nel suo intervento l’Assessore Simone Pettirossi (PD) e confermato nell’intervento conclusivo il Sindaco Stefania Proietti, l’Assisi del terzo millennio è abbondantemente delineata nelle linee programmatiche e nel DUP approvato ad ottobre 2016 dal Consiglio comunale di Assisi e parte delle indicazioni del documento elaborato dalla Curia sono già patrimonio del programma del governo di centrosinistra della Città ed oggetto già oggetto di specifici progetti concreti.”
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