I fondi del terremoto del 1984 per sterilizzare l’aumento della Tari 2019. Sarebbe questo l’escamotage trovato dalla giunta guidata dal sindaco, Stefania Proietti, che, dopo aver evitato l’aumento da 500 mila euro circa l’anno scorso, quest’anno ne ha dovuti trovare altri 700 mila (in più) per evitare aumenti alle famiglie.
Ma ora l’obiettivo è la revisione del contratto con l’Auri, visto che i provvedimenti adottati finora sono una tantum e che l’anno prossimo al milione e 200 mila euro già sicuro (e tutto da trovare) vanno aggiunti eventuali nuovi aumenti. Le aliquote Tari verranno approvate nel consiglio comunale oggi (30 maggio 2019). Ieri, intanto, il sindaco ha confermato le cifre (ossia 1.2 milioni di euro) e che il ritardo nell’invio è appunto dovuto al tentativo di evitare un ulteriore aumento del 10%.
Le bollette riporteranno la data del 30 giugno. Il totale da pagare sarà grosso modo quello dell’anno scorso. Questo perché dei circa 800 mila euro accantonati per rimborsare alla Regione i soldi in eccesso arrivati dopo il sisma del 1984 ne serviranno neanche 100 mila. Ci sono quindi a disposizione 700 mila euro che, uniti ai 500 mila già accantonati visto l’aumento del 2018, permetteranno di evitare un salasso.
“Qualche aumento della Tari 2019 in bolletta però ci sarà”, spiega il consigliere M5s Fabrizio Leggio al Corriere dell’Umbria. “Pochi euro per le famiglie e qualcosa in più per le attività commerciali. Ma va rivisto il contratto, perché, con questo ritmo di aumenti, quanto dovremo pagare nel 2024, anno di scadenza del contratto?”.
© Riproduzione riservata