“Vai alla CGIL perché le tue condizioni di lavoro non rispettano il CCNL, con la speranza di trovare un “mediatore”, e mentre sei in sala di attesa trovi una rivista, che invece di spiegare la natura del sindacato ed i motivi della sua esistenza, o lo scenario politico ed economico da tutte le prospettive e posizioni, ha un tono sinistro, antidemocratico e di parte, anziché equilibrato e di mediazione, come del resto ‘dovrebbe’ essere il motivo dell’esistenza di questo sindacato, che come si legge sul sito ufficiale”. È la segnalazione di Stefano Pastorelli, segretario comprensoriale della Lega Nord (Assisi, Bastia, Cannara e Valfabbrica), in una nota di cui riportiamo alcuni stralci.
“La Cgil – spiega Stefano Pastorelli – dovrebbe essere una ‘struttura costituita nel 1902 con l’obiettivo di trovare la sintesi politica tra le spinte radicali dei rivoluzionari, che guidavano gran parte delle Camere del Lavoro, e le posizioni moderate dei riformisti, a capo delle principali Federazioni di mestiere e industriali’. Ma al segretario sono arrivate “segnalazioni di molti cittadini, che all’interno di questi sindacati, trovano riviste ‘troppo a sinistra e politicamente scorrette’.
Stefano Pastorelli segnala tra l’altro un articolo dal titolo “Perché l’attacco all’Europa minaccia la democrazia” in una rivista dal nome “Libertà”. Nel pezzo si legge tra l’altro che “‘L’Europa ha i giorni contati. A rischio settant’anni di pace. Leader senza memoria infarciti di ideologie sovraniste stanno cercando di distruggere l’unico strumento in grado di proteggerci: l’Unione Europea. Come possiamo fermarli’. Se avessi la possibilità, a questo punto del discorso – dice il coordinatore – inserirei un’immagine animata che strabuzza gli occhi, tanto per rendere l’idea. Come è possibile che in un sindacato, che dovrebbe essere super partes, si trovino riviste che inneggiano all’Europa come unica strada contro le politiche nazionaliste non solo americane e francesi, ma anche italiane?”
“Perché la CGIL – si chiede tra l’altro Stefano Pastorelli – non si occupa delle condizioni dei lavoratori, e di proporre nuove e migliori condizioni dei contratti; perché non si rendono propositivi tentando di ristabilire un ordine all’orario dei lavoratori, che dopo il governo Monti si trovano a vedere spalmate le 40 ore di lavoro settimanali su 7 giorni, anziché le oramai dimenticate e tanto amate 8 ore o 6.40, che rendevano il lavoro meno faticoso, e la vita più vivibile?”. Per il coordinatore, “la realtà è ben differente dal farneticante racconto del terrore. Il sentimento nazionalista che spinge i popoli è il frutto della politica menefreghista, irresponsabile e europeista di cui anche in Italia la sinistra si è servita per perseguire i propri interessi, disinteressandosi dei doveri verso i propri confini, fino al 4 Marzo 2018, ossia fino al voto del cambiamento, attraverso il quale gli italiani hanno posto un vincolo con una X sul simbolo della Lega: Prima gli italiani”.
“E quelle che ‘loro’, i sinistri – accusa Stefano Pastorelli – dicevano essere promesse di campagna elettorale – dice il leghista Pastorelli – grazie al nostro Ministro Matteo Salvini stanno diventando una realtà. E ‘loro’ oggi hanno paura di Salvini che grida: Me ne frego dell’Europa. Si ce ne freghiamo di avere gli interessi europei davanti a quelli italiani, e di questo siamo stufi. Non siamo stufi di essere all’interno dell’Europa, ma l’Europa per essere tale deve essere con un fondamento definito sui nazionalismi e le identità dei popoli. Noi pensiamo alla politica del Paese – conclude il coordinatore leghista – la CGIL pensasse ad aiutare la politica nella definizione dei contratti e del benessere dei lavoratori, comportandosi da mediatore e non da oratore che predica bene ma razzola male”.
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