Silurato Eugenio Guarducci (che ieri su Twitter si chiedeva dove fossero Paoletti e Freddii, due tra i più critici del suo operato finora silenti), l’amministrazione Proietti è alle prese con il rebus nuovo assessore del dopo Guarducci, che potrebbe diventare doppio se anche Italo Rota lasciasse. L’apporto “visibile” dell’archistar è nullo: nominato nell’agosto del 2017, l’assessore all’urbanistica ha partecipato a un quinto delle riunioni di giunta (sei su 32) e a due consigli comunali, tanto che Serena Morosi di Fratelli d’Italia ha già annunciato un’interrogazione sull’assenteismo rotiano e invita sindaco e assessori a “dimettersi tutti”.
Ma il problema, ora, è la successione a Guarducci: la giunta rivendica il programma come stella polare, ma – su insistenza dell’ex assessore, determinato a ottenere più fondi – ha introdotto l’imposta di soggiorno (che nel programma della Proietti c’era, ma non da subito) assai prima del previsto. Al forum con gli 8 candidati a sindaco organizzato dal Corriere dell’Umbria prima delle amministrative 2016, il sindaco spiegava che “La tassa di soggiorno adesso non avrebbe senso. Quando la qualità sarà tornata a livelli degni e i flussi saranno importanti, allora sarà necessaria”; appena intravista la ripresina, però, si è introdotto il nuovo balzello.
Da non dimenticare che il patron di Eurochocolate è stato anche la persona che ha puntato sugli eventi in bassa stagione per destagionalizzare l’offerta turistica, resistendo alle voci contrarie e alle critiche per i “flop”: il nuovo assessore dopo Guarducci continuerà su questa strada e con la stessa caparbietà, e sarà in grado di resistere alle mille pressioni cittadine? La paura è che, bruciato (anche dal fuoco amico) un esperto come Guarducci, nessun nome ‘forte’ voglia sporcarsi le mani (e la reputazione) lavorando su Assisi.
Il sindaco vorrebbe un tecnico – Paolo Ansideri, che secondo alcuni ha fatto sapere di aver rifiutato l’assessorato, in realtà secondo fonti vicine al primo cittadino non sarebbe stato mai interpellato sull’argomento – è già aperta la gara “politica” alla successione. Il Pd rivendica quella casella per sé (con Federica Lunghi?), poi ci sono le ipotesi di fanta-politica: una fake news la voce secondo cui l’entourage del sindaco avrebbe (ri)chiamato Claudia Travicelli, estromessa per far posto a Italo Rota nell’agosto 2017, non si escludeva – magari anche in ottica delle regionali 2020 – un ingresso di Antonio Lunghi in giunta. L’ex sindaco ff (che i dem ex Margherita nel 2016 avrebbero gradito come frontman di un Pd ‘civico’, prima di scegliere Proietti) smentisce con nettezza: “Non sono stato contattato e comunque non sono assolutamente disponibile”.
Il Pd ha già fatto sapere di essere pronto a fare la sua parte per il dopo Guarducci (il che, al di fuori degli infiorettamenti della politica, significa che alla poltrona ci punta) e, oltre a quelli del consigliere Federica Lunghi, circolano i nomi del dirigente regionale Luigi Rossetti (ma sua moglie Donatella Casciarri è già presidente del consiglio), Mauro Balani (da poco nominato vicesindaco a Siena) e Paolo Mirti (dirigente area cultura, comunicazione e turismo al Comune di Senigallia). Tutti ‘tecnici’ o comunque esperti del settore, ma soprattutto tutti nomi di area Pd: un modo per accontentare il sindaco, che vuole un tecnico (ma è nettamente smentita, ma anche gli appetiti dell’azionista di maggioranza?
© Riproduzione riservata

