Botta e risposta Fabrizio Leggio – Stefano Pastorelli. Dopo la dura nota della Lega Nord sul caso della tendostruttura, il consigliere pentastellato dà “voce a tutti coloro che si indignano nel leggere affermazioni come ‘ …la scelta di affidare la struttura a dei mussulmani anziché a dei cittadini’, in palese contrasto con la Costituzione Italiana che i leghisti difendevano al referendum, evidentemente senza averla letta o capita”.
“Questa abitudine di fare di tutta l’erba un fascio mettendo nello stesso calderone il tema del terrorismo, quello della gestione dei migranti e i progetti di integrazione come quello di cui stiamo parlando, solo per buttarla in caciara, non produce altro che disinformazione”, scrive Fabrizio Leggio, secondo cui la nota di Pastorelli fa “disinformazione, parlando di associazioni che avevano chiesto la struttura senza spiegare che le stesse si sono ritirate una volta visto lo stato della stessa. Disinformazione quando si insinua che la struttura rimarrà ai musulmani in forma permanente – aggiunge Fabrizio Leggio – senza sapere che addirittura, per evitare sovrapposizioni con la festa del Ponte Rosso, i ragazzi musulmani hanno deciso di riconsegnarla con qualche giorno di anticipo rispetto alla fine del Ramadan”.
“Disinformazione e livore – continua la nota di Fabrizio Leggio- quello che la Lega Nord va predicando da sempre e del quale, arrivo a pensare, abbia addirittura bisogno. Il bisogno di avere un capro espiatorio su cui scaricare tutte le responsabilità agli occhi di chi sta vivendo un momento di difficoltà. Prima erano i meridionali, ora sono i mussulmani, domani chissà. Voglio solo sperare che nella città di San Francesco che si recò dal Saladino, dove Papà Giovanni Paolo II porto’ i leader di tutte le religioni a pregare insieme per la pace, dove anche solo lo scorso anno Papa Francesco rinverdì questa vocazione, teorie e posizioni becere non abbiano mai a far presa nel cuore della comunità. Caro Stefano – conclude Fabrizio Leggio – se questa è la politica che producete forse è meglio che, piuttosto che nelle moschee, ci sia qualcuno che venga a controllare quello che vi dite alle riunioni della Lega”.
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