I consiglieri comunali Antonio Lunghi ed Ivano Bocchini hanno presentato questa settimana una mozione, da portare in discussione al prossimo Consiglio Comunale, per chiedere l’attivazione da parte di Trenitalia di un collegamento Perugia-Milano utilizzando il Freccia Rossa.
La proposta dei due esponenti di Uniti per Assisi prevede di far partire il Frecciarossa delle ore 06:11 invece che dalla stazione di Arezzo alle stazioni di Perugia o Foligno permettendo così di raggiungere Milano in circa tre ore. Analogamente, si potrebbe estendere la corsa del Frecciarossa in partenza da Milano alle 19:30 fino alla stazione di Perugia o Foligno.
“La proposta non è nuova ma riprende le tesi di alcuni “pensatori illuminati” come l’arch. Luigi Fressoia, rappresentante a Perugia di Italia Nostra, ed il Colonnello dell’Aeronautica Militare Alessio Trecchiodi, fondatore del comitato “ultimo treno”, che hanno organizzato a Perugia un incontro pubblico il 25 Marzo scorso su questo tema”, scrivono i due consiglieri, ricordando che il Consiglio Comunale di Perugia ha approvato un o.del g. all’unanimità per condividere tale iniziativa.
“L’onorevole Adriana Galgano ha presentato una interrogazione parlamentare su questo aspetto in cui il Ministro dei Trasporti Graziano Del Rio si è detto disponibile a valutare la possibilità di un collegamento Perugia-Milano”. aggiunge la nota, secondo cui “Il binario Unico della tratta Terontola-Foligno non impedisce il transito del Freccia Rossa o del Freccia Argento. Infatti sono molte le città con binari unici servite da questo servizio: Mantova, Bergamo, Potenza, Taranto e Bari”.
L’Umbria – per Lunghi e Bocchini – ha urgente bisogno di uscire dall’isolamento in cui si trova nei collegamenti ferroviari che costituiscono il futuro delle comunicazioni all’interno del Paese soprattutto con le grandi aree metropolitane: Roma, Napoli, Firenze, Bologna e Milano. “Questo se è vero per la nostra Regione lo è ancor di più per la nostra città come è possibile constatare in questi mesi in cui si è una vissuta una contrazione degli arrivi paragonabile a quanto accaduto nel dopo terremoto del 1997 fino alla riapertura della Basilica di S. Francesco nel dicembre 1999. La proposta – concludono Lunghi e Bocchini – non risolve certamente i problemi di isolamento della nostra Regione nei confronti del resto del Paese ma apre una strada “realistica” per riporre al centro del dibattito il tema delle infrastrutture ferroviarie nella nostra Regione che hanno bisogno di ingenti investimenti per essere in linea con quello che sta accadendo nel trasporto su rotaia nel resto del Paese”.
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